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✗personaggi e luoghi in Calipso

 

- appartamento in Eccles Street 7

foto di Phil Phillips, 1950
[da https://it.pinterest.com/topazmortmain/james-joyces-ulysses/]

Sono le 8 del mattino. Nell'appartamento al 7 di Eccles Street  (trad. it.)
Leopold Bloom prepara la colazione a letto per la moglie Molly
e dà un po' di latte alla gatta di casa.


Il portone originale di Eccles Street 7, ora
all'entrata posteriore del James Joyce Centre Dublin.
 [By Pointillist at en.wikipedia 
 [https://commons.wikimedia.org/w/index.
php?curid=16885191]


Il 2 novembre 1921 Joyce, dopo aver già scritto Itaca,
chiese alla zia Josephine diversi dettagli che egli voleva inserire nell'episodio.

 La casa di Bloom fu demolita nel 1967 e al suo posto sorge una clinica privata. 


Il lungimirante artista e letteratoJohn Ryan (1925 - 1922), 
salvò la porta d'ingresso e la muratura circostante, 
e le fece installare nel pub Bailey da lui acquistato nel 1957 e trasformato in un 
ritrovo per scrittori. Nel 1995 la porta fu trasferita al museo James Joyce Center
in un'elegante casa georgiana al 35 di North Great George Street. 

la curiosa storia del batacchio-reliquia di Eccles 7
 
il batacchio sulla porta di Eccles 7
[da: http://students.depaul.edu/~
twilli36/pageone.html]



John Ryan fu l'organizzatore del primo Bloomsday nel 1954:

 
Alcune immagini del primo Bloomsday

***

 Bloom esce di casa vestito a lutto perché dovrà recarsi al funerale di Patrick Dignam.

"Attraversa dalla parte del sole, evitando la botola malferma della cantina del numero settantacinque, mentre il sole si avvicinava al campanile della chiesa di Giorgio".
la chiesa protestante St George in Hardwicke Place
 vista dal sito del pub all'incrocio tra Eccles e Dorset sts.
[mappa: 4]



Mentre si gode "il beato tepore" pensa (o vede realmente?) al
furgoncino del pane di Boland
"che distribuisce a domicilio in telai il nostro quotidiano".

Nel 1904 era realmente la più grande panetteria di Dublino, con diversi punti vendita, 
il primo dei quali aprì al 134-136 di Capel street, stessa via dove la famiglia abitava.
 [mappa: 3]


trasporto di pane a domicilio della panetteria Boland (trad. it.)
[immagine da localwiki.org.]


Bloom immagina di trovarsi in un Oriente favoloso.


 - il pub di Larry O'Rourke

Saluta Larry O'Rourke (trad. it.)
proprietario della mescita all'angolo fra Eccles e Dorset Streets.

Sulla sinistra il pub, in precedenza Larry O'Rourke's,
all'angolo di Eccles e Dorset Streets. Ancora oggi c'è un pub.
Sulla destra l'edificio in Eccles dove abitava Bloom.
[foto di William York Tyndall, The Joyce Country]
 [mappa: 2]

***

- la macelleria di Dlugacz

Bloom acquista del rognone per la propria colazione

Dal Thom's Directory del 1905 sappiamo che non c'era alcun negoziante 
di nome Dlugacz (trad. it.) in Dorset Street nel 1904.
Il personaggio del macellaio fu ispirato a Joyce da Moses Dlugacz (1884 - 1943), 
intellettuale ebreo polacco, molto impegnato nella causa sionista, 
fra gli studenti di Joyce alla scuola Berlitz di Trieste.

Moses Dlugacz (a sinistra), nel 1906
 a Tarnopol (allora in Polonia, ora in Ucraina)
[Louis Hyman, The Jews of Ireland, Plate XVII]

***

- la "miciolina" nera

[foto di alkutraes]
Con il "dialogo" mattutino tra Bloom e la gatta di casa (trad. it.)
"senza violare il principio della rappresentazione realistica
che egli riteneva uno dei sacri imperativi della narrativa,
Joyce amplia la portata del romanzo dalla società umana
ad una un po' più ampia comunità di esseri senzienti."  
[dalla nota di Joyce Project] 

***

- Marion (Molly) Bloom

La sensuale e infedele moglie di Bloom. Si sta svegliando, la sua prima parola è un breve grugnito, le sue parole seguenti sono ordini al marito che le porterà la colazione a letto.
Sarà la protagonista, sempre dal letto, di Penelope, l'episodio-monologo finale del romanzo.
Marion è nata a Gibilterra, figlia del maggiore irlandese Tweedy e Lunita Laredo.
È cantante d'opera di una certa fama, ora un po' in declino. Da Bloom ha avuto due figli: 
Millicent, detta Milly, ora quindicenne e lontana da casa per studiare fotografia,
e Rudy, morto a soli 11 giorni. All'epoca del romanzo tradisce il marito con Blazes Boylan, l'ultimo di una serie di amanti.

 Si ritiene che il modello per Molly sia stato Nora Barnacle, anche se
la diretta interessata pare non fosse molto d'accordo su questa corrispondenza.

Nora Barnacle (1854 - 1951)
compagna e poi moglie di Joyce
[da Pinterest]


Nora incontrò Joyce il 10 giugno 1904 a Dublino.
La loro relazione iniziò il 16 giugno. 
Joyce scelse poi il 16 giugno 1904 come data delle vicende de l'Ulisse.

* Nora e James *
[dalla prefazione di Dwight Macdonald a James Joyce di R. Ellmann]

La scoperta di Joyce [...] fu che l’ordinario è lo straordinario. Anche la scelta della moglie fu coerente con il suo credo letterario. «Nora Barnacle, non lo lascerà mai!» disse John Joyce, che come il figlio James si dilettava a giocare con le parole [barnacle in inglese indica una specie di cirripedi cui appartengono anche i denti di cane], quando udì il nome della donna - era una bella contadinotta del Galway, una delle parti più primitive d'Irlanda. Faceva la cameriera quando lui la conobbe, o meglio la rapì. Ellmann osserva che  «A qualsiasi altro scrittore dell’epoca Nora Barnacle sarebbe parsa ordinaria; Joyce, col suo bisogno di scovare il notevole nel comune, decise che lei non lo era punto».  Dimostrò di avere ragione, anche se Nora non rispettò il suo desiderio di voler restare l’unico in famiglia; gli diede due bambini e gli si legò con la tenacia che Joyce padre aveva predetto. Il divario sociale, importante specialmente in una capitale provinciale come Dublino, fu la prima difficoltà. Quando le faceva la corte, lui la chiamava Nora e lei lo  chiamava Mr Joyce. C’è un passo toccante in una delle lettere di Joyce a lei: 
"Certa gente che sa che stiamo molto insieme spesso mi insulta per causa tua. Io li ascolto con calma, non mi abbasso a rispondere, ma la loro ultima parola lascia sconvolto il mio cuore come un uccello in una tormenta".
Toccante, ma un amante meno sensibile ai propri sentimenti e più attento a quelli di lei 

avrebbe soppresso questa informazione. Fino all’ultimo, il divario intellettuale fu vasto. Nora non pretese mai, forse saggiamente, di partecipare alla vita letteraria del marito. Non capiva neppure Gente di Dublino, pensava che l’Ulisse fosse sporco e la sua reazione alla Veglia di Finnegan fu: "Perché non scrivi dei bei libri che la gente può capire?". Dopo una lite Nora scrisse alla madre per dirle che sarebbe tornata per sempre al paese. Mentre lei scriveva, guardando di sopra la spalla di lei, James disse: "Se vai a casa, almeno scrivi I [io] con la maiuscola". "Che differenza fa?", domandò Nora, ma stracciò la lettera. Non riuscì mai a capire perché il marito insistesse per fare lo scrittore e basta. "Gli dico sempre che dovrebbe rinunciare a scrivere e darsi al canto", disse a un vecchio amico di famiglia nel 1924. "Pensare che una volta è stato sulla stessa ribalta con John McCormack!". L’unica volta che approvò la professione del marito fu quando un negoziante si rifiutò di cambiare un paio di scarpe che lei aveva acquistato: "Mio marito è uno scrittore", disse con fermezza Nora, "e se lei non me le cambia lo farò pubblicare sui giornali". Le scarpe furono cambiate. 
Perché beveva e frequentava i bordelli, il giovane Joyce era considerato immorale dalla Dublino rispettabile. Ma, come fece notare lui dopo sette anni di vita matrimoniale non legalizzata con Nora, "io sono più virtuoso di tutta quella genteio, che sono un vero monogamo e che ho amato una volta soltanto nella mia vita". Era la verità. "La cosa più importante che può capitare a un uomo è la nascita di un bambino"disse dopo la nascita del figlio. Ma Nora fu per lui molto di più che la madre dei suoi figli. Le attribuì, e lei era intenzionata e in grado di dargli, l’intera gamma dei ruoli femminili: la madre ("O che io possa rifugiarmi nel tuo seno come un bambino nato della tua carne e del tuo sangue, nutrirmi del tuo sangue, dormire nel caldo segreto buio del tuo corpo!"), la divinità e l’oscenità ("Un momento ti vedo come una vergine o una madonna, il momento dopo ti
vedo spudorata, insolente, mezza nuda e oscena
"), la crudele amante di Sacher-Masoch ("Sento che vorrei essere frustato da te. Mi piacerebbe vedere i tuoi occhi fiammeggianti di rabbia"), l’ideale romantico ("Ma poi vidi che la bellezza della tua anima offuscava quella dei miei versi. C’era qualcosa in te di più alto di tutto ciò che avessi posto in quei versi"), la bellezza da spiare al modo del voyeur (volle assolutamente conoscere, in dettaglio, tutte le sue precedenti esperienze maschili, "ogni suo pensiero [...] specialmente i più imbarazzanti"). Così sintetizzò in una delle prime lettere: "Tu hai fatto di me un uomo".
Ben presto, pare che l’erotico sia venuto meno nel loro matrimonio: se ne parla nei primi cinque anni, poi Ellmann non fornisce ulteriori prove. Ma lei era ancora indispensabile: «Dipendeva da Nora per reggersi nella vita grazie alla sua fedeltà e al suo disprezzo per la debolezza di lui». Il disprezzo fu abbastanza vero. "È un debole, Kathleen», confidò alla sorella dopo venti anni di vita con Joyce. «Vorrei essere sposata con un uomo come mio padre. Essere sposata con uno scrittore è una vita molto dura".
Ma anche la fedeltà era vera, pur se venne espressa con la maggior libertà dopo la morte di
Joyce. Quando un prete volle ficcare il naso nel funerale, Nora lo cacciò: "Non potrei fare uno scherzo simile a James". Si lamentò più tardi: "Adesso le cose sono molto noiose. C’era sempre qualcosa da fare quando c’era lui". E quando un giornalista cercò di cavarle dei ricordi su André Gide, rispose svogliatamente: "Be’, se siete stata sposata col più grande scrittore del mondo, non vi ricordate di tutti i piccolini".
[...] Non è senza significato che l’azione di Ulisse si svolga il 16 giugno 1904, il giorno che lui ebbe il suo primo appuntamento con Nora. E il Finn’s Hotel, dove lei allora lavorava, viene forse ricordato – anche se Ellmann pare non abbia rilevato la possibilità – nella Veglia di Finnegan [...]. Qualcuno pensa che Nora sia l’originale di Molly Bloom, anche se lei stessa protestò: "Ma è molto più grassa di me!"

Verso la fine della loro vita in comune, un giorno che sedevano al caffè con gli amici, Nora sbottò: "Non gli do più nessun fastidio, può fare quello che gli piace. [...] Non gli cavo più di tre parole al giorno, in questo periodo: al mattino:'I giornali!'; a colazione: 'Che roba è?'; e la terza... Jim, qual è la terza, non la ricordo. Ah, sì, per la sua bottiglia d’acqua sul pavimento: 'Non toccarla!'. Uno squallido quadro di vita coniugale, in puro stile joyciano – forse lei vi partecipava più di quanto confessasse – ma è degno di nota il fatto che lei si sentiva libera di rivolgersi a lui anche per i dettagli.


***

 - Millicent (Milly) Bloom

 Milly Bloom è l'unica figlia quindicenne di Leopold e Molly. Milly è andata a lavorare lontana da casa, a Mullingar, presso lo studio del fotografo Mr Coghlan.
Compare soltanto nei pensieri dei suoi genitori e in qualche pettegolezzo, come in Telemaco dove Buck Mulligan cita una cartolina speditagli da Westemeath in cui Bannon 'dice di aver trovato una piccola dolce pupetta laggiù. 'Ragazza da foto la chiama lui'." e in Mandrie del Sole. In Calipso il padre, a lei molto affezionato, riceve e legge una sua lettera scritta in fretta in cui la ragazza lo informa di avere incontrato un giovane cantante (il suddetto Bannon).  La madre riceve da lei solo una cartolina. In Penelope emergerà una sorta di gelosia della madre nei confronti della bellezza della figlia e del successo con gli uomini.  Milly ricomparirà dvierse volte nei pensieri del padre negli episodi Circe e Itaca, e in quelli della madre nel monologo finale del romanzo, Penelope. 

Cabibet Card, 1882/1884
[da: http://antiquecameras.net/
photographers18601900.html]

***

- la domestica dei Woods (trad. it.)

 La ragazza tuttofare presso i Woods (trad. it.) suoi vicini di casa in Eccles Street.  Bloom osserva, e spera di seguire senza riuscirvi, la ragazza, mentre fa acquisti da Duglacz.  
"Sangue" diventa la metafora della vita sessuale, poiché i pensieri di Bloom vanno dal sangue del maiale al sangue stanco della coppia Woods, al nuovo sangue vitale della cameriera." [da CliffsNotes]

Patrick and Rosanna Woods, 1880 ca.
[da  www.jjon.org]


Una domestica di epoca vittoriana:
Hannah Cullwick (1833 - 1909)
[da Wikipedia] 
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