15 IV

ULISSE
di
James Joyce


Traduzione di Giulio De Angelis

versione originale inglese e note

  

***

15° episodio CIRCE (IV)

lavori in corso sulle note, quelle presenti per ora rimandano a Joyce Project

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SIMON

Va benissimo. (Si avventa incerto per l'aria, volteggiando, emettendo grida di incoraggiamento, su forti ali poderose da poiana.) Oh, ragazzo! Ce la fai a vincere? Op! Psciatt! Nella stessa stalla con quei mezzosangue. Non li vorrei a portata di raglio d'asino. Testa alta! Alto l'onore delle nostre bandiere! Aquila rossa volante spiegata su campo argento. Maestro d'armi dell'Ulster! Eèè op! (Imita il classico richiamo del bassotto.) Bulbul! Burblblbrurblbl! Eèè, forza, ragazzo!

(Fogliame e fondi della tappezzeria trascorrono rapidamente attraverso la campagna. Una grossa volpe cacciata dal suo rifugio, a coda tesa, appena seppellita la nonnacorre difilato verso l'aperta campagna, occhi lustri, in cerca di una tana di tasso, sotto le foglie. Segue la muta dei veltri, naso a terra, fiutando la preda, abbaiando come bassotti, brublbrblando, in cerca di sangue. Cacciatore e cacciatrici della Ward Union son tutt'uno con loro, eccitati per finire la preda. Da Six Mile Point, Flathouse, Nine Mile Stone arrivano gli appiedati con bastoni nocchieruti, forconi da fieno, raffi, lazzi, i guardiani di greggi con le loro fruste, i cacciatori d'orso coi tam-tam, i toreadores con le spade, i neri grigiastri che brandiscono torce. Urla tormesche di giocatori d'azzardo, giocatori delle tre carte, ciurmadori. Scommettitori e informatori, allibratori rochi con cappelli alti da stregoni fanno un baccano assordante.) 

LA FOLLA

         Programma delle corse. Programma ufficiale!
         Dieci a uno il campo!
         Tommy al peso! Tommy al peso!
         Dieci a uno per l'uno! Dieci a uno per l'uno!
         Provate con la ruota della fortuna!
         Dieci a uno per l'uno!
         Vendo a cinquecento, ragazzi! Vendo a cinquecento!
         Lo do a dieci a uno!
         Dieci a uno per l'uno! 

(Un cavallo sconosciuto, senza fantino, balza come un fantasma oltre il traguardo, criniera lunischumante, i bulbi degli occhi stelle. Segue il campo, un gruppo di cavalcature impennanti. Cavalli scheletrici. Sceptre, Maximum Secondo, Zinfandel, Shotover del duca di Westminster, Repulse, Ceylon del duca di Beaufort, prix de Paris. Li montano nani rivestiti di armature arrugginite, saltando nelle, nelle selle. Ultimo in un pulviscolo di pioggia, su una ronza isabella sfiatata, Gallo del Nord, il favorito, berretto color miele, giubba verde, maniche arancione. La monta Garrett Deasy, redini strette, bastone da hockey in resta. La ronza, inciampicando su zampe malate inghettate di bianco, incespica lungo la strada sassosa.)
 

(Ironiche.) Scendi e spingi, signorino. Ultimo giro! Arriverai a casa per cena!

GARRETT DEASY

(Dritto come un fuso, viso graffiato dalle unghiate inceronato di francobolli, brandisce il bastone da hockey, con gli occhi azzurri che fiammeggiano nel prisma del lampadario mentre la sua cavalcatura passa a galoppo di scuola.) Per vias rectas!

(Una sfilza di secche sbrodolano addosso a lui e alla ronza che s'impenna, un torrente di brodo di castrato con monete danzanti di carote, orzo, cipolle, rape, patate.)

LE LOGGE VERDI 

Giorno coperto sir John! Giorno coperto vostro onore!! 

(Il soldato Carr, il soldato Compton e Cissy Caffrey passano sotto le finestre,  
cantando in dissonanza.)

STEPHEN

Udite. Amico nostro rumore nella strada!

ZOE

(Alza una mano.) Fermo!

IL SOLDATO CARR, IL SOLDATO COMPTON E CISSY CAFFREY!

     Ne vado matto

ZOE

Sono io. (Batte le mani.) Ballare! Ballare! (Corre alla pianola.) Chi ha due pence?

BLOOM

Chi è che...


LYNCH

(Porgendo le monete.) Ecco qua.


STEPHEN

(Facendo schioccare le dita con impazienza.) Presto! Presto! Dov'è la mia verga da augure? (Corre alla pianola e prende il bastone di frassino, battendo il piede in tripudio.) 

ZOE

(Gira la manovella.) Eccoci.

(Mette due monetine nella fessura. Appaiono a un tratto luci dorate rosa e violette. Il cilindro gira ronfiando un valzer con pause. Il professor Goodwin, in parrucca con codino, abito da cerimonia e mantellina tutta macchie, piegato in due dall'incredibile vecchiaia, atttaversa barcollando la stanza, col tremito alle mani. Si siede piccino piccino sul panchetto e solleva e batte con stecchi di braccia senza mani sulla tastiera, dondolando la testa con vezzi da ragazzina e col codino che gli balla.)

ZOE

(Gira su se stessa, battendo i tacchi.) Ballare! Nessuno che ci sta? Chi vuol ballare?  Via il tavolo!

(La pianola con luci cangianti suona a tempo di valzer il preludio de La mia ragazza è dello Yorkshire. Stephen getta il bastone sul tavolo e afferra Zoe per la vita. Florry e Bella spingono il tavolo verso il caminetto. Stephen, che tiene per le braccia Zoe con grazia esagerata, comincia a ballare il valzer con lei intorno alla stanza. Bloom si fa da parte. La manica, cadendole dal braccio aggraziato, rivela il bianco fiore di carne della vaccinazione. Tra le quinte il professor Maginni inserisce una gamba sulla cui punta turbina un tubino. Con abile calcio se lo fa volare, sempre turbinante, in testa e entra pattinando in scena galantubinato. Indossa una marsina grigiastra con risvolti di seta rossicci, jabot di tulle color crema, un panciotto verde a scollo, colletto inamidato e cravattone bianco, calzoni stretti color lavanda, scarpette di coppale e guanti canarino. Ha una dalia immensa all'occhiello. Fa il mulinello con un bastoncino marmorizzato, avanti e indietro, poi se lo incunea sotto l'ascella. Con una mano appena appoggiata sul petto, fa un inchino e si accarezza fiore e bottoni.)

MAGINNI

La poesia del movimento, l'arte della callistenia. Nessun rapporto con la signora Legget Byrne o la Scuola Levenston. Si organizzano balli in costume. Il portamento. Il passo di Katty Lanner. Così. Guardate me! Le mie qualità tersicoree. (Minuetta avanti di tre passi su zampette d'ape, saltellanti.) Tout le monde en avanti Révérence! Tout le monde en place! 

(Il preludio termina. Il professor Goodwin, agitando vagamente le braccia, si rimpicciolisce, si lascia andar giù, la mantellina ancor viva casca ai piedi del panchetto. L'aria martellata su un ritmo di valzer più deciso, risuona. Stephen e Zoe voleggiano liberamente. Le luci cambiano, rilucono, sbiadiscono, oro, rosaceo, violetto.)

LA PIANOLA

      Due giovani parlavano delle loro belle, belle, belle
      Che al paese avevano lasciato...

(Da un angolo arrivano di corsa le ore del mattino, aurocrinite, calzate di sandali      leggeri, vestite di azzurro giovanile, vitini di vespa, con mani innocenti. Agilmente danzano, facendo girare le corde da saltare. Le ore del meriggio seguono in ombra dorata. Ridenti, tenendosi per mano, con alti pettini balenanti, afferrano il sole in specchi ingannevoli, levando alte le braccia.

MAGINNI

(Batte le mani silentiguantate.) Carré! Avant deux! Respirare regolarmente! Balancé!

(Le ore del mattino e del meriggio ballano il valzer ai loro posti, giramdo, muovendosi l'una contro all'altra, modellando le loro curve, inchinandosi vicendevolmente. Cavalieri dietro a loro inarcano e tengono le braccia sospese in aria, con le mani che si abbassano, toccano, si distaccano dalle loro spalle.)

ORE

Puoi toccarmi il.


CAVALIERI

Posso toccarti?


ORE

Oh! ma piano!

CAVALIERI

Oh! sì, piano!

LA PIANOLA

La mia timida piccina ha un vicino....

(Zoe e Stephen girano arditamente con più sciolto slancio. Le ore del crepuscolo avanzano, da lunghe ombre terrestri, sparse, esitanti, languidi gli occhi, guance delicate di cripria e un fievole falso colore. Sono avvolte in veli grigi con scure maniche a pipistrello fluttuanti nella brezza di terra.)

MAGINNI 

Avant huit! Traversé! Salut! Cours de mains! Croisé! 

(Le ore della notte, una ad una, strisciano furtivamente agli ultimi posti. Le ore del mattino, del meriggio e del crepuscolo si ritirano davanti a loro. Sono   mascherate, con pugnali nei capelli e braccialetti di campanelli dal suono sordo. Stanche, muccimucciano sotto veli.)

I BRACCIALETTI

Ehi-o! Ehi-o!

ZOE

(Contorcendosi, una mano alla fronte.) Oh!

MAGINNI 

Les tiroirs! Chaîne de dames! La corbeille! Dos à dos! 

(Arabescando stancamente, tessono un disegno sul pavimento, tessendo, stessendo, inchinandosi, contorcendosi, proprio girando.)

ZOE

Mi gira la testa!

(Si libera, s'affloscia su una sedia, Stephen afferra Florry e gira con lei.)

MAGINNI 

Boulangère! Les ronds! Les ponts! Chevaux de bois! Escargots! 

(Allacciandosi, retrocedendo, cambiando di mano le ore della notte si prendono a braccetto, ognuna di loro con le braccia ad arco in un mosaico di movimenti. Stephen e Florry girano pesantemente.)

MAGINNI 

Dansez avec vos dames! Changez de dames! Donnez le petit bouquet à votre dame! Remerciez! 

LA PIANOLA

      La meglio, la meglio di tutte,
      Barabum!

KITTY

(Salta su.) Oh, era questa che suonavano sulla giostra alla pesca di beneficienza Mirus!

(Corre da Stephen. Egli lascia bruscamente Florry e afferra Kitty. Un alto acuto stridulo fischio di tarabuso urlante. La giostra Toft pesante e racchiorugliogorgogliante, gira lentamente la stanza torno torno alla stanza.)

LA PIANOLA

      La mia ragazza è dello Yorkshire.

ZOE

Yorkshire fino in fondo. Sotto tutti.

      (Afferra Florry e balla il valzer con lei.)

STEPHEN 

Pas seul! 

(Piroetta Kitty tra le braccia di Lynch, dà di piglio al bastone posato sul tavolo e guida la danza. Tutti piroettano; volteggiano, turbinano, valzereggiano Bloombella, Kittylynch, Florryzoe, donne giuggiolose, Stephen con cappello bastone salta rana nel mezzo cancan scalciando al cielo con bocca chiusa mano stringe parte sotto coscia. Con fragore tintinni bummartello alialì suonator di corno lampi azzurri verdi gialli la pesante di Toft gira con cavalieri su cavallucci ciondoloni da serpenti dorati, budella fandango saltanti batte suolo piede e ricade.) 

LA PIANOLA

      Benché lavori all'officina
      E non si metta bei vestitini.

(Aggrappati stretti lesti più lesti con virate lucivocifocose essi rimbombavanzano rumorosamente. Barabum!)

TUTTI

Bis! Ancora! Bravo! Bis!

SIMON

Pensa ai parenti di tua madre!

STEPHEN

Danza macabra. 

(Bang di nuovo barang bang del campanello del banditore, cavallo, ronza, torello, porcellini, Conmee su asino di Cristo, zoppo gruccia marinaio gamba di legno in canotto braccia incrociate tirafili tira su pesta cornamusa fino in fondo. Barabum! Su ronze maiali cavalli a sonagli porci di Gadare Corny nella bara acciaio squalo pietra Nelson monomano due sospette Frauenzimmer imprugnate da carrozzina cadendo urlando. Perdiana, è un campione. Blumiccia sbircia dal barile rev. angelus Love su carrozzino traballante Blazes avvolgibile ciclisti piegati in due come un merluzzo in scatola Dilly con la meringa niente bei vestitini. Poi nell'ultimo giringiramento di montagne russe traballando su e giù sbatte tino della birra una specie di viceré e regina va matto per la sbattiballa rosellina dello sbattishire. Barabum!
Le coppie si separano. Stephen volteggia in preda alle vertigini. La stanza gli volteggia intorno in senso inverso. Occhi chiusi traballa. Binari rossi volano via nello spazio. Stelle intorno a soli girano tutte in giro. Zanzarine fulgide danzano sul muro. Si ferma di botto.)

STEPHEN

Oh!

(La madre di Stephen, emaciata, sorge rigida dal pavimento, in veste grigio-lebbra con una ghirlanda di fiori d'arancio appassiti e un velo nuziale lacerato, il volto consunto e senza naso, verde di muffa sepolcrale. I capelli sono radi e lenti. Fissa le occhiaie cave cerchiate di azzurro su Stephen e apre la bocca sdentata emettendo una parola silenziosa. un coro di vergini e di confessori canta senza voce.)



(Dall'alto d'una torre Buck Mulligan, in abito versicolore da buffone color pulce misto a giallo e berretto a sonagli, si ferma a bocca aperta davanti a lei, con in mano uno scone fumante imburrato diviso in due.)

BUCK MULLIGAN 

È morta bestialmente. Che pena! Mulligan incontra la madre dolorosa. (Alza gli occhi al cielo.) Mercuriale Malachi.

LA MADRE

(Col sorriso sottile della follia di morte.) Ero un tempo la bella May Goulding. Ora sono morta.

STEPHEN

(Annichilito dall'orrore.) Chi sei, o lemure? Che diavoleria di stregone è mai questa?

BUCK MULLIGAN

(Scuote il sonaglio.) Che canzonatura! Kinch corpoduncane ha ammazzato il corpodunacagna. Ha tirato le cuoia. (Lacrime di burro fuso gli cadono dagli occhi dentro lo scone.) La nostra grande dolce madre! Epi oinopa ponton.

LA MADRE

(Viene più vicino, alitando lieve su di lui il suo alito di cenere umida.) Tutti ci devono passare, Stephen. Più donne che uomini al mondo. Anche tu. Tempo verrà.

STEPHEN

(Soffocato dal timore, dal rimorso e dall'orrore.) Si dice che t'abbia ammazzato io, mamma. Egli ha offeso la tua memoria. È stato il cancro, non sono stato io. Il fato.

LA MADRE

(Un verde rivolo di bile le scorre già da un angolo della bocca.) Mi cantasti quella canzone. L'amaro mistero dell'amore. 

STEPHEN

(Ansiosamente.) Dimmi la parola, mamma, se ora la sai. La parola nota a tutti gli uomini. 

LA MADRE

Chi ti ha salvato quella sera che montavi in treno a Dalkey con Paddy Lee? Chi ha avuto pietà di te quand'eri triste in terra straniera? La preghiera è onnipotente. La preghiera per le anime in pena nel manuale delle Orsoline e quaranta giorni d'indulgenza. Pentiti, Stephen.

STEPHEN


LA MADRE

Prego per te nel mio altro mondo. Fatti preparare da Dilly quel riso cotto ogni sera dopo che hai lavorato di testa. Per anni e anni ti ho amato, figlio mio, mio primogenito, quando eri nel mio grembo.

ZOE

(Sventolandosi con il parafuoco del caminetto.) Mi sto sciogliendo.

FLORRY

(Indica Stephen.) Guarda! È sbiancato.

BLOOM

(Va alla finestra per aprirla un po' di più.) Gira la testa.

LA MADRE

(Con occhi ardenti.) Pentiti! Oh, il fuoco dell'Inferno!

 STEPHEN

(Ansimando.) Il suo sublimato non corrosivo! Masticacadaveri! Testa cruda e ossa sanguinanti!

LA MADRE

(Con la faccia che si avvicina sempre di più emanando un alito cinereo.) Attento! (Alza lentamente il braccio destro annerito, avvizzito, verso il petto di Stephen, con le dita tese.) Attento! La mano di Dio!

(Un granchio verde dai maligni occhi rossi affonda le chele ghignanti nel cuore di Stephen.)

STEPHEN

(Strozzato dalla rabbia, i suoi lineamenti si fanno tirati, grigi e vecchi.) Merda!

BLOOM

(Alla finestra.) Cosa?

STEPHEN 

Ah non, par exemple! La fantasia intellettuale! Con me tutto o niente affatto. Non serviam! 

FLORRY

Dagli un po' d'acqua fredda. Un momento. (Si precipita fuori.)

LA MADRE

(Si torce le mani piano, lamentandosi disperatamente.) O Sacro Cuore di Gesù, abbi misericordia di lui! Salvalo dall'inferno, o Sacro Cuore divino!

STEPHEN

No! No! No! Fiaccatemi lo spirito, tutti quanti siete, se vi riesce! Vi metterò tutti in riga!

LA MADRE

(Nella stretta dei rantoli della morte.) Signore, abbi misericordia di Stephen, per amor mio! Indicibile era il mio tormento mentre spiravo d'amore, dolore e angoscia sul Calvario!

STEPHEN 

Nothung! 


LA FIAMMELLA DEL GAS

Ppfungg!

BLOOM

Fermo!

LYNCH

(Si precipita avanti e afferra la mano di Stephen.) Ohè! Fermati! Non fare il matto!

BELLA

Polizia!

(Stephen, abbandonato il bastone, con la testa e le braccia irrigidite all'indietro, batte i piedi e fugge dalla stanza oltrepassando le puttane sulla soglia.)

BELLA 

(Urla.) Corretegli dietro!!  
   
(Le due puttane corrono alla porta d'ingresso. Lynch e Kitty e Zoe si precipitano trepestando fuori dalla stanza. Parlano eccitate. Bloom le segue, poi torna indietro.
  
LE PUTTANE 

(Stipate sulla soglia della porta, indicano.) Laggiù.

ZOE

(Indicando.) Là. Succede qualcosa.

BELLA

Chi lo paga, il lume? (Afferra un lembo della giacca di Bloom.) Un momento, lei era insieme a quello là. Il lume è rotto.

BLOOM

(Va di corsa verso il vestibolo, poi ritorna.) Quale lume, femmina?

UNA PUTTANA

Gli ha strappato la giacca.

BELLA

(Occhi induriti dall'ira e dalla cupidigia, fa cenno col dito.) Chi lo paga quello? Dieci scellini! Lei è testimone.

BLOOM

(Afferra il bastone di Stephen.) Io? Dieci scellini? Non l'ha pelato abbastanza? Non ha forse...?

BELLA

(Ad alta voce.) Insomma, c'è poco da rizzare la cresta. Non è mica un casino, questo. È una casa da dieci scellini.

BLOOM

(Testa sotto la lampada, tira la catena. Al che la fiammella a gas illumina un paralume lilla violaceo e ammaccato. Alza il bastone.) Solo il tubo è rotto. È tutto qui quel che...

BELLA

(Si tira indietro e urla.) Gesù! No!

BLOOM

(Parando un colpo.) Solo per farle vedere come ha colpito la carta. È un danno di neanche sei pence. Altro che dieci scellini!

FLORRY

(Entra con un bicchier d'acqua.) Dov'è?

BELLA

Vuole che chiami la polizia?

BLOOM

Sì, lo so. Bulldog in casa. Ma si tratta di uno studente di Trinity. Clienti preziosi per la casa. Signori che pagano l'affitto.(Fa un segno massonico.) Capisce quel che voglio dire? Nipote del vicecancelliere. Non vorrà mica fare uno scandalo.

BELLA

(Irosamente.) Trinity. Vengono qui a far cagnara dopo le regate e non pagano nulla. Comandate voi qui dentro? Oppure? Dov'è lui? Lo denuncerò! Lo rovinerò quant'è vero Iddio! (Grida.) Zoe! Zoe!

BLOOM

(Con urgenza.) E se fosse suo figlio ad Oxford? (Con aria ammonitrice.) So tutto.

BELLA

(Quasi senza parola.) Ma lei è qualcuno. Incognito!

ZOE

(Sulla soglia.) C'è buriana laggiù.

BLOOM

Cosa? Dove? (Butta uno scellino sulla tavola e grida.) Questo per il tubo. Dove? Ho bisogno d'un po' d'aria di montagna.

(Attraversa di corsa l'ingresso. Le puttane indicano col dito. Florry gli è dietro, versando l'acqua dal bicchiere tenuto obliquo. Dalla porta d'ingresso tutte le puttane riunite in gruppo parlano volubilmente, accennando verso destra dove la nebbia si è diradata. Da sinistra arriva una carrozzella sferragliante. Rallenta e si ferma di fronte alla casa. Bloom dalla soglia scorge Corny Kelleher in procinto di scendere dalla carrozza con due libertini silenziosi. Volta la testa. Bella dall'interno incita le sue puttane. Esse si lanciano tra loro baciuzzi mollidolcileccuzzi iamiam. Corny Kelleher risponde con un orrendo sorriso lascivo. I libertini silenziosi si voltano per pagare il vetturino. Zoe e Kitty accennano ancora verso destra. Bloom, passando rapidamente in mezzo a loro, si tira sugli occhi il cappuccio da califfo e il poncho e corre giù per gli scalini con la testa voltata da una parte. Haroun al Raschid in incognito passa. Haroun al Raschid in incognito passa dietro ai libertini silenziosi e si affretta lungo la cancellata con il passo veloce del pardo che lascia peste dietro di sé, buste strappate inzuppate nell'anice. Il bastone misura ogni suo lungo passo. Una muta di veltri guidata da Hornblower di Trinity che brandisce la frusta, berretto da battitore e un vecchio paio di pantaloni grigi, segue di lontano, trovando la pista, più vicino, abbaia, ansima,  su falsa traccia, dispersa, con la lingua fuori, gli mordono le calcagna, gli saltano alla coda. Egli cammina, corre, zigzaga, galoppa, orecchie schiacciate all'indietro. È subissato di ghiaia, torzoli di cavolo, scatole di biscotti, uova, patate, ghiozzi morti, ciabatte da donna. Dietro di lui, appena scoperto, la muta zigzaga e galoppa in frenetico inseguimento, in fila indiana: 65 C, 66 C, guardiani di notte, John Henry Menton, Wisdom Hely, VB Dillon, il consigliere Nannetti, Alexander Keyes, Larry O'Rourke, Joe Cuffe, Mrs O'Dowd, Pisser Burke, l'Innominato, Mrs Riordan, il Cittadino, Garryowen, Comesichiama, Visostrano, Quelchesomiglia, Mipardiconoscerlo, Quelloconcui, Chris Callinan, sir Charles Cameron, Benjamin Dollard, Lenehan, Bartell d'Arcy, Joe Hynes, Murray il rosso, il redattore Brayden, T. M. Healy, il signor Giudice Fitzgibbon, John Howard Parnell, il reverendo Salmon Iniscatola, il Professor Joly, Mrs Breen, Denis Breen, Theodore Purefoy, Mina Purefoy, l'impiegata della posta di Westland Row, C. P. M'Coy, l'amico di Lyons, Holohan lo zoppino, l'uomo della strada, l'altro uomo della strada, il ragazzo del gioco del calcio, il conduttore camuso, la ricca signora protestante, Davy Byrne, Mrs Ellen M'Guinness, Mrs Joe Gallaher, George Lidwell, Jimmy Henry sui suoi calli, il sovrintendente Laracy, Padre Cowley, Crofton dell'Ufficio Tasse, Dan Dawson, il chirurgo dentista Bloom con le pinze, Mrs Bob Doran, Mrs Kennefick, Mrs Wyse Nolan, John Wise Nolan, la bellasignorasposatacontrocuihastrofinatoilgrossosedereneltramdiClonskea, il libraio di Dolcezze del Peccato, Miss Deperbacsidiaperbac, Mesdames Gerald e Stanislaus Moran di Roebuck, il direttore dei magazzini Drimmie, Wetherup, il colonnello Hayes, Mastiansky, Citron, Penrose, Aaron Figatner, Moses Herzog,  Michael E Geraghty, l'ispettore Troy, Mrs Galbraith, la guardia all'angolo di Eccles street, il vecchio dottor Brady con lo stetoscopio, l'uomo del mistero sulla spiaggia, un cane da caccia, Mrs Miriam Dandrade e tutti i suoi amanti.)

LA MUTA

(Giratirabociabercia.) È Bloom! Acchiappa Bloom! Chiappabloom! Chiappaladro! Ehi! Ehi! Fermatelo all'angolo!

(All'angolo di Beaver street sotto l'impalcatura, Bloom si ferma ansante al margine del rumoroso gruppo di litiganti, un sacco di gente che non sa un'acca di niente sente ih! ih! borbotta e lotta attorno al chimacosamadove strillituttinsieme.)

STEPHEN

(Con gesti ricercati, respirando lentamente e profondamente.) Siete miei ospiti. Non invitati. In virtù del quinto dei Giorgi e del settimo degli Edoardi. È colpa della storia. Favoleggiata dalle madri della memoria.

IL SOLDATO CARR

(A Cissy Caffrey.) Ti ha insultata?

STEPHEN

Mi sono rivolto a lei col vocativo femminile. Probabilmente neutra. Ingenitiva.

VOCI 

No, niente affatto. L'ho visto. La ragazza là. Lui stava dalla Cohen. Che succede? Soldato e borghese.

CISSY CAFFREY

Ero in compagnia dei soldati e mi han lasciata per andare a... sapete a far che e il giovanotto mi è corso dietro. Ma io sono fedele a quello che paga per quanto sia soltanto una puttanella da quattro soldi.

VOCI

È fedeleaquelloche. 


STEPHEN
(Scorge le teste di Kitty e di Lynch.) Ave, Sisifo. (Accenna a se stesso e agli altri.) Poetico. Uropoetico.

CISSY CAFFREY

Sì, e vado con lui. E io andavo con un amico soldato.

IL SOLDATO COMPTON

Gli prudono le orecchie, al fetente. Mollagliene una, Harry.

IL SOLDATO CARR

(A Cissy.) Ti ha insultato mentre io e lui si era andati a pisciare?

LORD TENNYSON

(Poeta-gentiluomo con un golf dai colori della bandiera inglese e tenuta da cricket, a testa scoperta, la barba fluente.) Non fa l'or d'uopo di un motivo.

IL SOLDATO COMPTON  

Mollagliela, Harry.

STEPHEN

(Al soldato Compton.) Non so come lei si chiami ma ha tutte le ragioni. Il dottor Swift dice che un uomo con la corazza ne mette fuori combattimento dieci in camicia. Camicia è una sineddoche. La parte per il tutto.

CISSY CAFFREY

(Alla folla.) No, io stavo coi soldati.

STEPHEN

(Amabilmente.) E perché no? Il baldo soldatino. A mio modo di vedere ogni donna ad esempio...

IL SOLDATO CARR

(Col berretto di sghimbescio avanza verso Stephen.) Dì un po', che ne diresti, signorino, se ti spappolassi la mascella?

STEPHEN

(Alza gli occhi al cielo.) Come? Molto spiacevole. La nobile arte dell'autopretesa. Personalmente, detesto l'azione. (Agita la mano.) Mi fa un po' male la mano. Enfin, ce sont vos oignons. (A Cissy Caffrey.) Qui c'è qualcosa che non va. Che cosa precisamente?

DOLLY GRAY

(Dal suo balcone, sventola il fazzoletto, facendo il segno dell'eroina di Gerico.) Rahab. Figlio del cuoco, addio. Felice ritorno dalla tua Dolly. Sogna la ragazza che hai lasciato al tuo paese e anche lei di te sognerà.

(I soldati stralunano gli occhi acquosi.)

BLOOM

(Facendosi largo a gomitate tra la folla, tira vigorosamente Stephen per la manica.) Venga su, professore. Il vetturino aspetta.

STEPHEN

(Si volta.) Eh? (Si libera.) Perché non dovrei parlare con lui o con qualsiasi altra persona vivente che cammina eretta su quest'arancia sferoidale? (Allunga un dito.) Non ho paura di colui a cui parlo se posso guardarlo in faccia. Mantenere la verticale. (Vacilla indietro di un passo.)

BLOOM

(Sostenendolo.) Mantenga la sua, per cominciare.

STEPHEN

(Con una risata vacua.) Mi si è spostato il centro di gravità. Mi sono scordato il trucco. Mettiamoci a sedere da qualche parte e discutiamo. La lotta per la vita è la legge dell'esistenza ma ma i filirenisti moderni, e massime lo zar e il re d'Inghilterra, hanno inventato l'arbitrato. (Si batte la mano sulla fronte.) Ma è proprio qui dentro che devo uccidere il prete e il re. 


Avete sentito quel che ha detto il professore? È un professore dell'università.

KATE FICHETTA

Sì. L'ho sentito.

BIDDY SCOLO

Si esprime con estrema raffinatezza di fraseologia.

KATE FICHETTA

Sì, davvero. E nel contempo con appropriatissima incisività.

IL SOLDATO CARR

(Si libera con uno strattone e si fa avanti.) Che cos'hai da dire sul mio re?

(Edoardo Settimo appare in un androne. Indossa un jersey bianco su cui è cucita un'immagine del Sacro Cuore, con gli emblemi della Giarrettiera e del Cardo, del Vello d'Oro, dell'Elefante di Danimarca, del reggimento di cavalleria Skinner e Probyn, di avvocato del Lincoln's Inn e dell'antica ed onorevole compagnia d'artiglieria del Massachusetts. Succhia una giuggiola rossa. Ha indosso il manto del grande eletto perfetto e sublime gran maestro con cazzuola e grembiule, contrassegnato made in Germany. Nella mano sinistra ha una secchia da imbianchino su cui si legge: Défense d'uriner. È accolto da ruggiti di entusiasmo. 

EDOARDO SETTIMO

(Lentamente, solennemente, ma indistintamente.) Pace, pace assoluta. Per l'identificazione la secchia che ho in mano. Alla salute, ragazzi. (Si volta verso i sudditi.) Noi siam qui convenuti per assistere a un leale e cavalleresco combattimento e auguriamo di cuore ad ambo le parti la miglior fortuna possibile. Mahak makar a bach. (Stringe la mano al soldato Carr, al soldato Compton, a Stephen, a Bloom e a Lynch.)

(Applauso generale. Edoardo Settimo alza la secchia in segno di grazioso  riconoscimento.)

IL SOLDATO CARR  

(A Stephen.) Ripetilo un po'.

STEPHEN

(Nervoso, amichevole, cerca di contenersi.) Comprendo il suo punto di vista, per quanto io non riconosca nessun re per il momento. Questa è l'epoca degli specifici. Una discussione, quaggiù, la si fa male. Ma questo è il punto. Lei muore per la patria. Immagino. (Posa una mano sulla manica del soldato Carr.) Non che glielo auguri. Ma io dico: Che la patria muoia per me. Fino a questo momento lo ha fatto. Io non voglio che muoia. All'inferno la morte. Viva la vita!

EDOARDO SETTIMO

(Levita sopra mucchi di gente massacrata, in veste e con l'aureola di Gesù Giullare, una giuggiola bianca sul volto fosforescente.) 


STEPHEN

Re e unicorni! (Arretra di un passo.) Venga in qualche posto e io... Cosa diceva quella ragazza...?

IL SOLDATO COMPTON

Ehi, Harry, dagli un calcio nelle nacchere. E un altro nel culetto.

BLOOM

(Ai soldati, a bassa voce.) Non sa quel che si dice. Ha alzato il gomito un po' più del necessario. Assenzio. Il mostro dagli occhi verdi. Lo conosco. È un signore, un poeta. Tutto a posto.

STEPHEN

(Annuisce, sorridendo e ridendo.) Gentiluomo, patriota, studioso e giudice di impostori.)

IL SOLDATO CARR

Non me ne importa un cavolo, chi è e chi non è.

IL SOLDATO COMPTON

Non ce ne importa un cavolo, chi è e chi non è.

STEPHEN

Sembra che io li irriti. Cencio verde per il toro.

(Kevin Egan di Parigi in camicia nera spagnola con le nappe e cappello da giovane irlandese ribelle fa cenno a Stephen.)
      
KEVIN EGAN


(Patrice Egan fa capolino da dietro, muso di coniglio che mordicchia una foglia di mela cotogna.)

PATRICE 


DON EMILE PATRIZIO FRANZ RUPERT POPE HENNESSY 

(In usbergo medievale, due anitre selvatiche volanti sull'elmo, con nobile indignazione punta una mano ferrata verso i soldati.) Werf fostri occhi al footboden, prutti grfan porcos di anglicisti todos coperti di sugo!

BLOOM

(A Stephen.) Venga a casa. Si metterà nei guai.

STEPHEN

(Vacillando.) Non li evito. Quello là mi stimola l'intelligenza.

BIDDY SCOLO

Si nota immediatamente che discende da nobili lombi.

LA VIRAGO

Il verde sopra il rosso, dice. Wolfe Tone.

LA RUFFIANA

Il rosso va bene quanto il verde. E anche meglio. Viva l'esercito! Viva re Edoardo!

UN TEPPISTA

(Ride.) Certo! Mani in alto, arrendersi a De Wet.

IL CITTADINO

(Con una gran sciarpa color smeraldo e una mazza, urla.)

Possa Dio che sta lassù
Una colomba mandar giù
Con denti bene aguzzi, forti e fieri
Per segare ben la strozza
All'inglese razza sozza
Che impiccò d'Irlanda i condottieri.

IL GIOVANE RIBELLE IRLANDESE

(Il nodo scorsoio attorno al collo, cerca di ricacciar con ambo le mani gli intestini fuoruscenti.)

      Io non odio nessuno, quanto a me,
      Ma amo il mio paese più del re.

RUMBOLD, BARBIER DEMONIO

(Accompagnato da due assistenti con maschere nere, avanza con una valigetta che apre.) Signori e signore, la mannaia acquistata da Mrs Pearcy per uccidere Mogg. Il coltello con cui Voisin ha fatto a pezzi la moglie di un compatriota e ha poi nascosto i resti dentro un lenzuolo in cantina, la gola dell'infelice essendo stata tagliata con uno squarcio da  orecchio a orecchio. La fiala contenente l'arsenico recuperato dal corpo di Miss Barron, la qual cosa mandò Seddon alla forca.

(Dà uno strattone alla corda. Gli assistenti saltano alle gambe della vittima e le tirano all'ingiù grugnendo: la lingua del ribelle protrude violentemente.)

IL GIOVANE RIBELLE IRLANDESE

Her hanima hi hamma hon hregai.

(Rende l'anima a Dio. Una violenta erezione dell'impiccato manda una spruzzo di   sperma attraverso il vestito mortuario fin sulle pietre del selciato. Mrs Bellingham, Mrs Yelverton Barry e l'onorevole Mrs Mervin Talboys si precipitano avanti per inzupparvi dentro i fazzoletti.)

RUMBOLD

Ci son vicino anch'io. (Scioglie il nodo.) Corda che ha impiccato il terribile ribelle. Dieci scellini per volta. Come per Sua Altezza Reale. (Caccia la testa nella pancia squarciata dell'impiccato e la tira fuori di nuovo grondante di interiora aggrovigliate e fumanti.) Il mio penoso dovere è compiuto. Dio salvi il re!

EDOARDO SETTIMO

(Danza lentamente, solennemente, sbattendo la secchia, e canta contento e beato.)


IL SOLDATO CARR

Dunque. Cosa dici del mio re?

STEPHEN

(Alza le mani.) Oh, ma lei è monotono, sa! Niente. Vuole i miei soldi e la mia vita, perché è schiavo del bisogno, per un certo suo porco impero. Soldi non ne ho. (Si fruga vagamente in tasca.) Dati a qualcuno.

IL SOLDATO CARR

Chi vuole i tuoi fottuti soldi?

STEPHEN

(Cerca di allontanarsi.) Qualcuno vuole aver la cortesia di dirmi dov'è assolutamente improbabile incontrare questi mali necessari? Ça se voit aussi à Paris. Non che io... Ma, per san Patrizio...!

(Le teste delle donne si fondono. Appare la Vecchia Nonna Sdentata con un cappello a pan di zucchero seduta su un fungo velenoso, col fiore mortifero della peste della patata sul petto.)

STEPHEN

Aha! Ti conosco, nonnina! Amleto, vendetta! La vecchia scrofa che si mangia i piccini. 

LA VECCHIA NONNA SDENTATA

(Dondolandosi in qua e in là.) Diletta dell'Irlanda, figlia del re di Spagna, alanna. Gli stranieri in casa, mal loro ne incolga! (Si lamenta con dolore fatato.) Ochone! Ochone! Seta delle mucche! (Geme.) Hai incontrato la povera vecchia Irlanda e come la sopporti? 

STEPHEN

Come la sopporto? Col trucco del cappello! Dov'è la terza persona della Santissima Trinità? Soggarth Aroon? Il reverendo Carogna Cornacchi.

CISSY CAFFREY

(Stridula.) Impedite che si picchino.

UN TEPPISTA

I nostri hanno battuto in ritirata.

IL SOLDATO CARR

(Tirandosi su il cinturone.) Tirerò il collo al primo bischero che dice qualcosa contro quel fottuto del mio re.

BLOOM

(Atterrito.) Non ha detto nulla. Neanche una parola. Un semplice malinteso.

IL SOLDATO COMPTON

Dai, Harry. Uno nell'occhio. È un filoboero.

STEPHEN

Ah sì? Quando?

BLOOM


LO STRADINO

(Passa traballando.) Oh, sì! Diommio, sì! Oh, fa la guerrrra per terrrra! Oh! Boh!

(Alabardieri col casco e la corazza avanzano presentando una parete di lance dalle punte imbudellate. Il maggiore Tweedy, coi baffi di Turko il terribile, berretto di pelo d'orso col pennacchino e grande uniforme, spalline, galloni dorati e taschetta, il petto luccicante di medaglie, pronto a scattare. Fa il segno del guerriero pellegrino dei cavalieri templari.)

 IL MAGGIORE TWEEDY

(Ruglia stizzoso.) Rorke's Drift! Avanti, dragoni, addosso! Mahar shalal hashbaz.

IL CITTADINO 

Erin go Bragh! 

(Il maggiore Tweedy e il cittadino si mostrano reciprocamente medaglie, decorazioni, trofei di guerra, ferite. Ambedue fanno il saluto militare con feroce ostilità.)

IL SOLDATO CARR

Lo faccio fuori!

IL SOLDATO COMPTON

(Fa cenno alla folla di stare indietro.) Gioco leale, qui. Fanne una macelleria di quel fottuto.

(Un complesso di fanfare esegue Garryowen e Dio salvi il re.) 

CISSY CAFFREY

Se le danno. Per me!

KATE FICHETTA

I prodi e i belli.

BIDDY SCOLO

Parmi che il cavalier dell'armi scure sarà il migliore nell'arengo.

KATE FICHETTA

(Arrossendo fino alla punta dei capelli.) Daddovero, Madonna. A me il giustacuore rosso ed il gaio San Giorgio!


 IL SOLDATO CARR

(Allontanandosi il cinturone, urla.) Tirerò il collo al primo bastardo fottuto che dice una parola contro il mio fottuto re della malora.

BLOOM

(Scuote per le spalle Cissy Caffrey.) Dica qualcosa lei! È diventata muta? Lei è l'anello di congiunzione tra nazioni e generazioni. Parla, femmina, sacra datrice di vita!

CISSY CAFFREY

(Spaventata, afferra la manica del soldato Carr.) Non sto con te forse? Non sono la tua ragazza? Cissy è la tua ragazza. (Urla.) Polizia!

STEPHEN

(Estatico, a Cissy Caffrey.)


VOCI

Polizia!

VOCI IN DISTANZA

Dublino brucia! Dublino brucia! Al fuoco, al fuoco!

(Sprizzano fiamme solforose. Dense nuvole trascorrono. Tuonano pesanti cannoni Gatling. Pandemonio. Truppe si schierano. Galoppo di zoccoli. Artiglierie. Ordini rauchi. Campane rintoccano. Scommettitori urlano. Ubriachi berciano. Puttane strillano. Sirene fischiano. Clamori guerreschi. Grida di morenti. Picche sbattono contro corazze. Predoni derubano caduti. Uccelli da preda, venendo dal mare, alzandosi dalle paludi, piombando giù dai nidi, volteggiano con urla stridule, sule, smerghi, avvoltoi, astori, galli cedroni, smerigli, peregrini, tetraoni neri, aquile marine, gabbiani, albatri, oche bernacle. Il sole di mezzanotte si oscura. La terra trema. I morti di Dublino dai cimiteri di Prospect e di Mount Jerome in bianchi soprabiti di pelle di pecora e neri ferraioli di pelli di becco si levano e appaiono a molti. Un abisso si apre con uno sbadiglio silenzioso. Tom Rochford, il vincitore, in maglietta e mutandine da atleta, arriva in testa all'handicap nazionale a ostacoli e salta nel vuoto. È seguito da una filza di corridori e saltatori. In atteggiamenti frenetici balzano dall'orlo dell'abisso. I loro corpi si tuffano. Ragazze dell'officina con bei vestitini, tirano barabombe incandescenti dello Yorkshire. Signore della buona società si alzano le gonne fin sopra la testa per proteggersi. Streghe ridenti in corti gonnellini rossi cavalcano per l'aria su manichi di scopa. Quakerlyster, pien di mister, fa dei clister. Piovono denti di drago. Eroi armati spuntano dai solchi. Si scambiano in segno di amicizia il segnale convenuto dai cavalieri della croce scarlatta e combattono duelli con sciabole da cavalleria: Wolfe Tone contro Henry Grattan, Smith O'Brien contro Daniel O'Connell, Michael Davitt contro Isaac Butt, Justin M'Carthy contro Parnell,  Arthur Griffith contro John Redmond, John O'Leary contro Lear O'Johnny, Lord Edward Fitzgerald contro Lord Gerarld Fitzgerald, gli O'Donoghue delle Valli contro la Valle degli O'Donoghue. Su un rialzo, centro della terra, si erge l'altare da campo di Santa Barbara. Nere candele si levano dal corno del vangelo e da quello dell'epistola. Dagli altri barbacani della torre due raggi luminosi cadono sulla pietra dell'altare coperta di una coltre di fumo. Sulla pietra dell'altare Mrs Mina Purefoy, dea della nonragione, giace nuda, in ceppi, un calice in bilico sul ventre gonfio. Padre Malachi O'Flynn, con una sottana di trina e pianeta messa all'incontrario, i due piedi sinistri col calcagno retroverso, celebra la messa al campo. Il reverendo Mr Hugh C Haines Love M. A. con una tonaca semplice e berretto accademico, testa e colletto retroversi, tiene sopra il capo dell'officiante un ombrello aperto.)  


PADRE MALACHI O'FLYNN 


IL REVERENDO MR HAINES LOVE 


 PADRE MALACHI O'FLYNN


IL REVERENDO MR HAINES LOVE 

Rialza il didietro della sottoveste dell'officiante, scoprendo le nude natiche grigiastre e pelose tra le quali è infilata una carota.) Il mio corpo.

LA VOCE DI TUTTI I DANNATI

Anger Etnetopinno Oid Erongis Li Ehciop Aiulella!

(Dall'alto si ode tuonare la voce di Adonai.)

ADONAI 


LA VOCE DI TUTTI I BEATI

Alleluia, poiché il Signore Dio Onnipotente regna!

(Dall'alto si ode tuonare la voce d'Adonai.)

ADONAI

Diiiiiiiiio!

(In stridente dissonanza contadini e cittadini delle fazioni Orangista e Verde cantano Via a calci il  Papa e Ogni giorno, ogni giorno cantiamo invocando Maria.)

IL SOLDATO CARR

(Con feroce sillabazione.) Lo servo io, che Cristo fottuto m'aiuti! Gli torco il dannato collo della malora a quel fottuto bastardo.

(Il cane da caccia, annusando ai margini della folla, abbaia rumorosamente.)

BLOOM

(Corre da Lynch.) Non può portarlo via?

LYNCH

Ama la dialettica, il linguaggio universale. Kitty! (A Bloom.) Lo porti via lei. Me non mi sta neanche a sentire.

(Trascina via Kitty.)

STEPHEN

(Lo segna a dito.) Exit Judas. Et laqueo se suspendit.

BLOOM

(Corre da Stephen.) Venga con me prima che capiti di peggio. Eccole il bastone.

STEPHEN

Niente bastone. La ragione. Questa festa della ragione pura.

LA VECCHIA NONNA SDENTATA

(Allunga un pugnale a Stephen.) Fallo sparire, acushla. Alle 8,35 di mattina tu sarai in cielo e l'Irlanda sarà libera. (Prega.) O buon Dio, chiamalo a te!

CISSY CAFFREY

(Trascinando via il soldato Carr.) Vieni via, sei sbronzo. Mi ha insultato ma lo perdono. (Urlandogli all'orecchio.) Lo perdono di avermi insultata.

BLOOM

(Di su la spalla di Stephen.) Sì, andatevene. Vedete che non è in sé.

IL SOLDATO CARR

(Si libera.) Lo insulto io, adesso.

(Si precipita su Stephen coi pugni tesi in avanti, e lo colpisce in piena faccia. Stephen barcolla, crolla, cade, intontito. Rimane a terra, faccia rivolta al cielo, mentre il cappello rotola fino al muro. Bloom lo segue e lo raccoglie da terra.)

IL MAGGIORE TWEEDY

(Ad alta voce.) Spall'arm! Cessate il fuoco! Saluto!

IL CANE DA CACCIA

(Abbaiando furiosamente.) Uto uto uto uto uto uto uto uto.

LA FOLLA

Tiratelo su! Non lo colpite quando è a terra! Aria! Chi? È il soldato che l'ha colpito. È un professore. S'è fatto male? Non lo malmenate! È svenuto!

UNA MEGERA

Che diritto aveva quella giubba rossa di picchiare il signore e aveva anche alzato il gomito? Vadano un po' a combattere contro i Boeri!

LA RUFFIANA

Senti chi parla! Non ha forse il diritto questo soldato di andare con la ragazza? L'altro l'ha preso a tradimento.

(Si prendono per i capelli, si graffiano e sputano.)

IL CANE DA CACCIA

(Abbaiando.) Bau bau bau.

BLOOM

(Le caccia indietro con uno spintone, e ad alta voce.) Indietro, state indietro!

IL SOLDATO COMPTON

(Tirando via il compagno.) Forza Harry. Tagliamo la corda. Ecco gli sbirri!

(Due guardie con mantelline impermeabili, alte, si fermano in mezzo al gruppo.)

PRIMA GUARDIA

Che succede qui?

IL SOLDATO COMPTON

Eravamo con questa signora. E lui ci ha insultati. Ed è saltato addosso al mio compagno. (Il cane da caccia abbaia.) Di chi è questo cagnaccio, sangue di Giuda?

CISSY CAFFREY

(Con avidità ansiosa.) Sanguina?

UN UOMO

(Era in ginocchio, si alza.) No. Partito. Tornerà in sé tra poco.

BLOOM

(Dà un'occhiata diffidente all'uomo.) Lasci fare a me. Me ne posso occupare...

SECONDA GUARDIA

Lei chi è? Lo conosce?

IL SOLDATO CARR

(Beccheggia verso la guardia.) Ha insultato la mia amica.

BLOOM

(Irosamente.) Lei lo ha colpito senza essere provocato. Sono un testimone. Vigile, gli prenda il numero di matricola.

SECONDA GUARDIA

Non c'è nessun bisogno che lei mi insegni qual è il mio dovere.

IL SOLDATO COMPTON

(Tirando via il compagno.) Forza Harry, tagliamo la corda. Sennò Bennett ti schiaffa dentro.

IL SOLDATO CARR

(Barcollando mentro l'altro lo tira via.) Me ne strafotto del vecchio Bennett! È un finocchio dal deretano bianco. Non me ne importa una merda!

PRIMA GUARDIA

(Tirando fuori il taccuino.) Come si chiama?

BLOOM

(Guardando al di sopra delle teste della folla.) Ecco, c'è una carrozza. Se mi dà una mano un attimo, sergente...

SECONDA GUARDIA

Nome e indirizzo.

(Appare in mezzo agli astanti Corny Kelleher, nastro nero attorno al cappello, corona da morto in mano.)

BLOOM

(Rapidamente.) Oh, proprio la persona che ci vuole! (Mormora.) Il figlio di Simon Dedalus. Un po' sbronzo. Dica alla guardia di far circolare questi sfaccendati.

SECONDA GUARDIA

'Sera, Mr Kelleher.

CORNY KELLEHER

(Alla guardia, con occhio sonnacchioso.) Tutto in regola. Lo conosco io. Ha vinto quattro soldi alle corse. Coppa d'Oro. Buttavia. (Ride.) Venti a uno. Mi capisce?

PRIMA GUARDIA

(Si volta verso la folla.) Allora, che c'è da star lì a bocca aperta? Circolare, circolare.

(La folla si disperde lentamente, borbottando, giù per il vicolo.)

CORNY KELLEHER

Lasci fare a me, sergente. Andrà tutto a posto. (Ride, scuotendo la testa.) Abbiamo fatto lo stesso anche noi, e forse peggio. No? Eh,no?

PRIMA GUARDIA

(Ride.) Lo dico anch'io.

CORNY KELLEHER

(Dà una gomitata alla seconda guardia.) Andiamo, diamoci sopra un colpo di spugna. (Canticchia dondolando la testa.) E trallallero trallallero trallallero 
trallallero. Eh, mi capite vero?

SECONDA GUARDIA

(Giovialmente.) Eh, sì, anche noi ai nostri tempi.

CORNY KELLEHER

(Strizzando l'occhio.) I ragazzi sono ragazzi. Ho qui a due passi una vettura.

SECONDA GUARDIA

Benissimo, Mr Kelleher. Buona notte.

CORNY KELLEHER

Mi occuperò io di tutto.

BLOOM

(Stringe la mano a ciascuna delle due guardie.) Grazie molte, signori. Grazie. (Sussurra confidenzialmente.) Vogliamo evitare scandali, loro capiscono. Il padre è una persona notissima un cittadino rispettabile. Lui corre la cavallina, loro capiscono.

PRIMA GUARDIA

Oh, capisco, signore.

SECONDA GUARDIA

Va benissimo, signore.

PRIMA GUARDIA

Solo se ci fossero state lesioni avrei dovuto far rapporto al commissariato.

BLOOM

(Annuisce rapidamente.) Naturalmente. Giustissimo. È il vostro dovere professionale.

SECONDA GUARDIA

È il regolamento.

CORNY KELLEHER

Buonanotte, ragazzi.

LE GUARDIE

 (Ambedue salutano militarmente.) 'Notte, signori.

(Si allontanano a passo lento e pesante.)

BLOOM

(Sottovoce.) La provvidenza l'ha mandata qui al momento buono. Ha una vettura...?

CORNY KELLEHER

(Ride, accennando col pollice dietro la spalla destra verso la carrozza ferma contro l'impalcatura.) Due commessi viaggiatori che hanno offerto lo spumante da Jammet. Come principi, in fede mia. Uno ha perso due ghinee alle corse. Via ad annegare il dolore. E poi volevano provare con le ragazze allegre. Così li ho caricati sulla vettura di Behan e li ho scaricati nel rione dei bordelli.

BLOOM

Stavo tornando a casa per Gardiner street quando mi son trovato...

CORNY KELLEHER

(Ride.) E volevano che andassi anch'io dalle pulzelle. No, perdio, dico. Non è roba per vecchi stagionati come me e lei. (Ride di nuovo e ammicca con l'occhio opaco.) Grazie a Dio che ne abbiamo in casa, eh, lei capisce cosa intendo? Ah, ah, ah!

BLOOM

(Si sforza di ridere.) Ih, ih, ih! Fatto sta che ero venuto a fare visita a un vecchio amico che sta da queste parti, Virag, lei non lo conosce (poveraccio, è a letto da una settimana) e abbiamo preso un bicchierino insieme e ero sulla strada di casa... 

(Il cavallo nitrisce.)

IL CAVALLO

Cahaaaaaahaa! Caaaasaaa!

CORNY KELLEHER

È stato proprio Behan il nostro fiaccheraio che me l'ha detto dopo aver lasciato i due viaggiatori da Mrs Cohen e io gli ho detto di fermare e sono sceso per vedere cosa c'era. (Ride.) Cocchieri di carro funebre astemi, la mia specialità. Vuole che gli dia un passaggio fino a casa? Da che parte sta? Verso Cabra, no?

BLOOM

No, a Sandycove, credo, a quel che mi è parso di capire.

(Stephen, prono, respira verso le stelle. Corny Kelleher, sbirciando in tralice, borbotta qualcosa al cavallo. Bloom guarda a terra incupito.)

CORNY KELLEHER

 (Si gratta la nuca.) Sandycove! (Si china e chiama Stephen.) Ehi! (Lo chiama ancora.) Ehi! È tutto coperto di trucioli, però. Guardi un po' se non l'hanno alleggerito di qualcosa.

BLOOM

No, no, no. Ho io i suoi soldi e il cappello e il bastone.

CORNY KELLEHER

Be', comunque supererà la crisi. Niente di rotto. Be', io me la batto. (Ride.) Ho un appuntamento domattina presto. Seppellire i morti. Felice ritorno a casa!

IL CAVALLO

(Nitrisce.) Caaaaaaasa!

BLOOM

Buonanotte. Aspetterò un momentino e lo porterò via tra cinque...


CORNY KELLEHER

(Dalla vettura, in piedi.) 'Notte.

BLOOM

'Notte.

(Il fiaccheraio scuote le redini e alza la frusta, come incoraggiamento. La vettura e il cavallo arretrano lentamente, goffamente e voltano. Corny Kelleher sul sedile laterale dondola la testa di qua e di là in segno di divertimento per la situazione in cui si trova Bloom. Il fiaccheraio si unisce alla muta allegria pantomimica, scuotendo la testa dal suo sedile più lontano. Bloom scuote la testa in una muta divertita risposta. Con un gesto del pollice e della palma Corny Kelleher lo rassicura che i due sbirri lo lasceranno continuare a dormire, perché che altro c'è d fare. Con un lento cenno d'assenso Bloom manifesta la sua gratitudine poiché questo è proprio quello che ci vuole per Stephen. La vettura tintinna trallalà oltre l'angolo del trallalà vicolo. Corny Kelleher di nuovo rassicurallallà con la mano. Bloom con la mano assicurallallà Kelleher che lui è rassicurallallato. Il picchettio degli zoccoli e il tintinnio della bardatura si attenuano col loro trallerallallerallio. Bloom tenendo in mano il cappello di Stephen, festonato di trucioli e il bastone, rimane in piedi irresoluto. Poi si china su di lui e lo scuote per una spalla.)

BLOOM

Ehi! Oh! (Non c'è risposta. Si china di nuovo.) Mr Dedalus! (Non c'è risposta.) Meglio l'altro nome. Sonnambulo. (Si china di nuovo e, esitante, avvicina la bocca al viso della figura prostrata.) Stephen! (Non c'è risposta. Chiama di nuovo.) Stephen!

STEPHEN

(Accigliato.) Chi? Pantera nera. Vampiro. (Sospira e si stira, poi mormora con voce spessa e vocali soffocate.)


(Si volta sul fianco sinistro sospirando, piegandosi su se stesso.) 

BLOOM

Poesia. Colto. Peccato. (Si china di nuovo e apre il panciotto di Stephen.) Farlo respirare. (Spazza via i trucioli dagli abiti di Stephen con mani e dita leggere.) Una sterlina e sette. Non si è fatto male, però. (Ascolta.) Perbacco! 

STEPHEN

(Mormora.)

... ombre... i boschi
... bianco seno... fosco mare.

(Tende le braccia in avanti, sospira di nuovo e si raggomitola. Bloom, tenendo cappello e bastone, sta in piedi accanto a lui. Un cane abbaia a distanza. Bloom stringe e allenta la presa sul bastone. Abbassa gli occhi al volto e alla figura di Stephen.)

BLOOM

(Comunica con la notte.)

Il viso mi ricorda la sua povera mamma. Nel bosco ombroso. Il profondo seno bianco. Ferguson, mi pare d'aver capito. Una ragazza. Qualche ragazza.La miglior cosa che possa capitargli. (Mormora.)... giuro che riconoscerò sempre, celerò sempre, mai rivelerò, parte o parti, arte o arti... (Mormora.)... sulle sabbie ineguali del mare... a una fune di distanza dalla spiaggia... dove la marea rifluisce... e fluisce...

(Silenzioso, pensoso, vigile sta in guardia, dito sulle labbra in un atteggiamento da gran maestro segreto. Contro il muro oscuro appare lentamente una figura, un fanciullo fatato undicenne, figlio cambiato, rapito, con l'uniforme di Eton e scarpine di cristallo e un piccolo casco di bronzo, un libro in mano. Legge da destra a sinistra mutamente, sorridendo, baciando la pagina.)

BLOOM


(Stupefatto mutamente chiama.) Rudy!

RUDY

(Fissa, senza vedere, Bloom nel fondo degli occhi e continua a leggere, a baciare, a sorridere. Ha un volto delicato color lilla. Sull'abito ha bottoni di diamanti e rubini. Nella mano sinistra libera, ha un'esile bacchetta d'avorio con un nastro dal nodo violetto. Un agnellino bianco fa capolino dalla tasca del suo panciotto.)

***

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