15 II

ULISSE
di
James Joyce


Traduzione di Giulio De Angelis

versione originale inglese e note


***

15° episodio CIRCE (II) 

lavori in corso sulle note, quelle presenti per ora rimandano a Joyce Project

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BLOOM

Nel mio programma ho la riforma della morale municipale e i dieci comandamenti puri e semplici. Mondi nuovi al posto dei vecchi. Unione di tutti gli uomini, ebrei, musulmani e gentili. Tre jugeri e una mucca per ogni figlio di natura. Autocarri funebri tipo berlina. Lavoro manuale obbligatorio per tutti. Tutti i parchi aperti al pubblico giorno e notte. Lavapiatti elettrici. Tubercolosi, follia, guerra e mendicità devono cessare da oggi. Amnistia generale, carnevale settimanale, con libertà di mascherarsi, gratifiche a tutti, esperanto, la lingua universale con la fratellanza universale. Basta col patriottismo dei politici da caffè e degli impostori ipertrofici. Libero denaro, libero affitto, libero amore, e libera chiesa laica in libero stato laico.

O'MADDEN BURKE

Libera volpe in libero pollaio.

DAVY BYRNE

(Sbadigliando.) Iaaaaaaaaaa!

BLOOM

Razze miste e matrimonio misto!

LENEHAN

E perché non bagni misti? 


(Bloom spiega a coloro che gli sono vicini i suoi progetti di rigenerazione sociale. Tutti concordano. Il conservatore del Museo di Kildare Street appare, tirando un carro su cui sono le statue vacillanti di varie dee nude, Venere Callipigia, Venere Pandemia, Venere Metempsicosi, e figure di gesso, anch'esse nude, rappresentanti le nove nuove muse, Commercio, Musica Operistica, Cupido, Pubblicità, Manifattura, Libertà di Parola, Suffragio Universale, Gastronomia, Igiene Personale, Concerti Balneari, Parto Indolore e Astronomia per il Popolo.)

PADRE FARLEY

È un episcopale, un agnostico, un qualsiacosistico, che cerca di sovvertire la nostra santa fede.

MRS RIORDAN

(Strappa il testamento.) Che delusione mi ha data! Spregevole individuo!

NONNA GROGAN

(Si leva una scarpa per tirarla a Bloom.) Animale! Essere abominevole!

NOSEY FLYNN

Facci sentire un motivetto, Bloom. Una delle vecchie canzoni d'amore.

BLOOM


(Con brioso umorismo.)

Di mai non lasciarla aveo giurato,
E lei, crudelmente, m'ha ingannato.
E trallerallera, lallerallallerallà.

HOLOHAN LO ZOPPINO

Buon vecchio Bloom! Non ce n'è un altro come lui, tirate le somme.

PADDY LEONARD

Irlandese da operetta!

BLOOM


LENEHAN

Plagiario! Abbasso Bloom!

LA SIBILLA VELATA

(Entusiasticamente.) Sono bloomista e me ne vanto. Credo in lui nonostante tutto. Darei la vita per lui, l'uomo più buffo del mondo.

BLOOM

(Strizza l'occhio agli astanti.) Scommetto che è una vezzosa garzoncella.

THEODORE PUREFOY

(Con berrettino e giacchetta incerata da pescatore.) Usa espedienti meccanici per frustrare i sacri fini della natura.

LA SIBILLA VELATA

(Si pugnala.) Mio semidio! (Muore.) 


(Molte altre donne assai attraenti ed entusiaste si suicidano pugnalandosi, annegandosi, ingerendo acido prussico, aconito, arsenico, aprendosi le vene, rifiutando il cibo, gettandosi sotto rulli compressori, dall'alto della colonna di Nelson, nel gran tino della distilleria di Guinness, asfissiandosi col mettere la testa dentro forni a gas, impiccandosi con eleganti giarrettiere, gettandosi giù da finestre a differenti piani.)

ALEXANDER J. DOWIE

(Violentemente.) Miei fratelli in Cristo e antibloomisti, quest'uomo di nome Bloom proviene dai penetrali dell'inferno, è un'onta per la cristianità. Libertino demoniaco fin dalla più tenera infanzia, questo fetido caprone di Mendes dava segni cosi precoci di depravazione infantile da risvegliare il ricordo delle città maledette, e tutto ciò con una vecchiarda dissoluta. Questo turpe ipocrita, indurito nell'ignominia, è il toro bianco menzionato nell'Apocalisse. Adoratore della Donna Scarlatta, la frode gli spira dalle nari. A lui le fascine del rogo e la caldaia d'olio bollente. Calibano!

LA FOLLA

Linciatelo! Arrostitelo! È peggio di Parnell. Messer Volpe! 


(Nonna Grogan tira la sua scarpa a Bloom. Svariati bottegai di Dorset street,           superiore e inferiore, gli tirano oggetti di poco o punto valore commerciale, ossi di prosciutto, scatolette di latte condensato, cavolo invendibile, pane raffermo, code di pecora, vari ritagli di grasso.)

BLOOM

(Concitatamente.) Questa è follia di mezza estate, un altro scherzo macabro. Per il cielo, sono innocente come neve non tocca dal sole. È stato mio fratello Henry. È il mio sosia. Abita al numero 2 di Dolphin's Barn. Calunnia, quella vipera, mi ha accusato a torto. Concittadini, sgeul i mbarr bata coisde gan capall. Mi appello al mio vecchio amico, il Dr Malachi Mulligan, sessuologo, per un referto medico in mio favore.

DR MULLIGAN

(In giubbetto di cuoio, occhiali verdi da automobilista sulla fronte.) Il Dr Bloom è bisessualmente anormale. È fuggito di recente dalla casa di cura del Dr Eustace per signori affetti da malattie mentali. Figlio di mano sinistra, presenta sintomi di epilessia ereditaria, postumi di libidine incontrollata. Tracce di elefantiasi sono state rilevate in alcuni degli ascendenti. Si notano anche sintomi marcati di esibizionismo cronico. Ambidestrismo latente. La calvizie prematura è dovuta alla venere solitaria, che ha fatto di lui un idealista pervertito, un libertino pentito, dai denti metallici. In conseguenza di un complesso familiare ha momentaneamente perduto la memoria e credo che sia un uomo contro il quale si è peccato più che non sia egli stesso peccatore. Ho fatto un esame pervaginale e, previa applicazione di un reagente acido 5427 a peli anali, ascellari, pettorali e pubici, lo dichiaro virgo intacta.


(Bloom si para gli organi genitali col migliore dei cappelli.)

DR MADDEN

Vi sono anche sintomi marcati di ipospadia. Nell'interesse delle generazioni future suggerisco che le parti infette siano conservate sotto spirito di vino al museo nazionale di teratologia.

DR CROTTHERS

Ho analizzato l'urina del paziente. È albuminosa. La salivazione è insufficiente, il riflesso patellare intermittente.

DR PUNCH COSTELLO

Il fetor judaicus è apprezzabile in grado rilevante.

DR DIXON

(Legge un referto medico.) Il Professor Bloom è un esempio compiuto del nuovo uomo femminile. La sua indole morale è semplice e amabile. Molti han trovato in lui una cara e brava persona. È piuttosto bizzarro nel complesso, timido ma non debole di spirito nel senso medico. Ha scritto una lettera veramente bella, un vero e proprio poema, al delegato giudiziario della Società per la Protezione dei Preti Pentiti, che chiarisce tutto. Praticamente astemio e posso affermare che dorme sulla paglia e si nutre nel modo più spartano possibile, piselli secchi freddi. Porta il cilicio, di pura manifattura irlandese, d'inverno e d'estate e si frusta per penitenza ogni sabato. È stato, mi risulta, al riformatorio Glencree, che lo contava un tempo tra i discoli di prima categoria. Un altro rapporto c'informa che è stato un figlio straordinariamente postumo. Faccio appello alla vostra clemenza in nome della parola più sacra che i nostri organi vocali siano mai stati chiamati a proferire. Sta per avere un bambino. 


(Commozione ed emozione generali. Donne svengono. Un ricco americano fa una colletta per Bloom. Monete d'oro e d'argento, assegni in bianco, banconote, gioielli, buoni del tesoro, cambiali scadute, pagherò, fedi matrimoniali, catene d'orologio, medaglioni, collane e braccialetti vengono raccolti rapidamente.)

BLOOM

Oh, vorrei tanto esser madre!

MRS THORNTON

(In camice da infermiera.) Abbracciami stretta, cara. Tutto finirà presto. Stretta, cara. 


(Bloom l'abbraccia strettamente e partorisce otto figli maschi, bianchi e gialli. Compaiono su una scalinata adorna di un tappeto rosso e piante rare. Gli ottupoli sono tutti belli, con pregevoli facce metalliche, ben fatti, ragguardevolmente vestiti e bene educati, parlano correntemente cinque lingue moderne e si interessano di varie arti e scienze. Ciascuno di essi ha il nome stampato leggibilmente sullo sparato della camicia: Nasodoro, Goldfinger, Chrysostomos, Maindorée, Silversmile, Silberselber, Vifargent, Panargyros. Sono immediatamente designati a coprire alte cariche pubbliche in svariati paesi in qualità di direttori di banche, dirigenti di compagnie ferroviarie, presidenti di società a responsabilità limitata, vicepresidenti di sindacati alberghieri.)
UNA VOCE

Bloom, sei il Messia Ben Josef o il Messia Ben David?

BLOOM

(Oscuramente.) L'hai detto.

FRATE RONZA

Allora fa' un miracolo come padre Charles.

BANTAM LYONS

Profetizza chi vincerà il premio Saint Leger. 


(Bloom cammina su una rete, si copre l'occhio sinistro con l'orecchio sinistro, passa attraverso svariati muri, si arrampica sulla colonna di Nelson, si appende per le palpebre al cornicione superiore, mangia dodici dozzine d'ostriche (gusci compresi), risana diversi sofferenti di scrofola, male del re, contrae il volto sì da rassomigliare a molti personaggi storici, Lord Beaconsfield, Lord Byron, Wat Tyler, Mosè d'Egitto, Mosè Maimonide, Mosè Mendelssohn, Henry Irving, Rip van Winkle, Kossuth, Jean Jacques Rousseau, il barone Leopold Rothschild, Robinson Crusoe, Sherlock Holmes, Pasteur, volta ciascun piede simultaneamente in direzioni diverse, ordina alla marea di tornare indietro, eclissa il sole alzando il dito mignolo.)

BRINI, NUNZIO PAPALE 


(In uniforme da zuavo papalino, con armatura d'acciaio, comprendente corazza, bracciali, cosciali, gambiere, gran baffi profani e mitra di carta da imballaggio.)

Leopoldi autem generatio. Mosè generò Noè e Noè generò Eunuc ed Eunuc generò O'Halloran e O'Halloran generò Guggenheim e Guggenheim generò Agendath e Agendath generò Netaim e Netaim generò Le Hirsch e Le Hirsch generò Jesurum e Jesurum generò MacKay e MacKay generò Ostrolopsky e Ostrolopsky generò Smerdoz e Smerdoz generò Weiss e Weiss generò Schwarz e Schwarz generò Adrianopoli e Adrianopoli generò Aranjuez e Aranjuez generò Lewy Lawson e Lewy Lawson generò Ichabudonosor e Ichabudonosor generò O'Donnell Magnus e O'Donnell Magnus generò Christbaum e Christbaum generò Ben Maimun e Ben Maimun generò Sbren Dolone e Sbren Dolone generò Benamor e Benamor generò Jones-Smith e Jones-Smith generò Savorgnanovich e Savorgnanovich generò Jasperstone e Jasperstone generò Vingtetunieme e Vingtetunieme generò Szombathely e Szombathely generò Virag e Virag generò Bloom et vocabitur nomen eius Emmanuel.

UNA MANO DI MORTO

(Scrive sul muro.) Bloom è un ghiozzo.

PIATTONE

(Vestito da guardaboschi.) Cosa faceva nel chiuso del bestiame dietro a Kilbarrack?

UN INFANTE Dl SESSO FEMMINILE

(Scuote la raganella.) E sotto il ponte Ballybough?

UN CESPO Dl AGRIFOGLIO

E nella valletta del diavolo?

BLOOM

(Arrossisce furiosamente dalla fronte alle natiche, tre lacrime gli cadono dall'occhio sinistro.) Abbiate riguardo del mio passato.

I FITTAVOLI IRLANDESI SFRATTATI

(In corpetti, brache al ginocchio, con mazze da fiera di Donnybrook.) Mazzoliamolo! 


(Bloom con orecchie d'asino si siede sulla gogna, braccia conserte, piedi sporgenti in fuori. Fischietta Don Giovanni, a cenar teco. Alcuni orfani di Artane, tenendosi per mano, gli ballano intorno il girotondo. Ragazze della Società di Assistenza agli ex Carcerati, tenendosi per mano, ballano il girotondo in direzione opposta.)

GLI ORFANI Dl ARTANE

        Brutto porco porcellino!
        Credi d'averle tutte nel taschino!

LE RAGAZZE DELLA SOCIETA Dl ASSISTENZA

Se vedi cappa
Digli che è schiappa
E vada via
Da parte mia.

HORNBLOWER

(Con l'efod e il berretto da battitore, annuncia.) Ed egli prenderà su di sé i peccati del popolo e li porterà ad Azazel, lo spirito che è nel deserto, e a Lilith, la strega della notte. E lo lapideranno e lo conspurcheranno, in verità, tutti quelli di Agendath Netaim e di Mizraim, la terra di Cam. 


(Tutti tirano a Bloom pietre morbide da pantomima. Molti viaggiatori in buona fede e cani senza padrone si avvicinano e lo conspurcano. Mastiansky e Citron si avvicinano vestiti di gabardine, con lunghi orecchini. Agitano le barbe verso Bloom.)

MASTIANSKY E CITRON

Belial! Laemlein istriano! Falso Messia! Abulafia! Ritratta! 


(George R. Mesias, il sarto di Bloom, compare, ferro da stiro sotto il braccio, presentando il conto.)

MESIAS

Per modifiche a un paio di pantaloni, undici scellini.

BLOOM

(Si frega allegramente le mani.) Proprio come un tempo. Povero Bloom! 


(George R. Mesias, il sarto di Bloom, compare, ferro da stiro sotto il braccio, presentando il conto.)

REUBEN J.

(Sussurra con voce roca.) Siamo fregati. Qualche spione è andato a chiamare i piedi piatti. Prendiamo il primo treno.

I POMPIERI

Peepee!

FRATE RONZA
(Riveste Bloom di un abito giallo ricamato di fiamme dipinte e gli mette in testa un berretto a punta. Gli infila al collo un sacchetto di polvere da sparo e lo consegna al braccio secolare, dicendo.) Perdonategli i suoi trascorsi. 

(Il luogotenente Myers dei Pompieri di Dublino su richiesta generale dà fuoco a Bloom. Lamentazioni.)

IL CITTADINO

Dio sia lodato!

BLOOM

(In un indumento senza cuciture marcato I. H. S. si erge tra fiamme da fenice.) Non piangete per me, o figlie di Erin. (Mostra ai cronisti di Dublino tracce di bruciature.) 


(Le figlie di Erin, con indumenti neri e gran libri di preghiere e lunghe candele accese in mano, si inginocchiano e pregano.)

 
LE FIGLIE Dl ERIN


Rognone di Bloom, prega per noi

Fiore del Bagno, prega per noi

Mentore di Menton, prega per noi

Agente del Freeman, prega per noi

Massone caritatevole, prega per noi

Sapone errante, prega per noi.

Dolcezze del Peccato, pregate per noi.

Musica senza Parole, prega per noi.

Rampognatore del Cittadino, prega per noi.

Amico di tutta la Biancheria di Pizzo, prega per noi.

Levatrice Misericordiosa, prega per noi.

Patata Preservatrice contro la pestilenza, prega per noi. 


(Un coro di seicento voci, diretto da Vincent O'Brien, canta il coro dal Messia di Handel, Alleluia il Signore Dio Onnipotente regna, accompagnato all'organo da Joseph Glynn. Bloom è ammutolito, avvizzito, carbonizzato.)

ZOE

Parla, parla fino a farti nero in faccia.

BLOOM

(Cappellone irlandese e pipa di creta infilata nella fascia, scarponi impolverati, fagotto da emigrante in un fazzoletto rosso annodato in mano, si tira dietro con una fune un porco color nero torba, con un sorriso negli occhi.) Lasciatemi andare ora, o sposa, perché per tutti i caproni di Connemara mi daranno una lavata di testa coi fiocchi. (Con una lacrima nell'occhio.) Tutto è follia. Patriottismo, dolore per i morti, musica, futuro della specie. Essere o non essere. Il sogno della vita è finito. Terminarlo in pace. E gli altri vivano a loro posta. (Guarda lontano dolorosamente.) Sono rovinato. Qualche pasticca d'aconito. Le tendine abbassate. Una lettera. Poi stendersi e riposare. (Respira piano.) Non più. Ho vissuto. Vale. Addio.

ZOE

(Seccamente, con un dito sotto il nastro che ha al collo.) Proprio vero? Fino alla prossima volta. (Ghigna.) Magari sei sceso dalla parte sbagliata del letto o sei venuto troppo presto con l'amica del cuore. Oh, ti so leggere il pensiero.

BLOOM

(Amaramente.) L'uomo e la donna, l'amore, cos'è mai tutto questo? Un tappo e una bottiglia. Ne ho le tasche piene. Vada tutto al diavolo.

ZOE

(Facendo a un tratto il muso.) Non posso soffrire un vizioso ipocrita. Un po' di rispetto per una fottuta puttana.

BLOOM

(Pentito.) Sono molto sgarbato. Sei un male necessario. Di dove sei? Di Londra?

ZOE

(Con scioltezza.) Di Hogs Norton, il paese dei porci dove i porcellini suonano l'organetto. Sono nata nello Yorkshire. (Trattiene la mano di lui che le cerca il capezzolo.) Allora, Pierino Pizzicorino. Smettila e comincia sul serio. Ce l'hai i soldi per farne una alla svelta? Dieci scellini?

BLOOM

(Sorride, annuisce lentamente.) Di più, mia urì, di più. 

ZOE

Ma davvero! (Disinvolta, gli dà dei colpetti con le zampe di velluto.) Vieni nel salottino a vedere la nostra pianola nuova? Vieni che io mi tolgo il camicino.

BLOOM

(Tastandosi dubbiosamente l'occipite con l'impareggiabile imbarazzo di un ambulante imbambolato che calibra l'imponente camino senza camicino di lei.) Qualcuna di mia conoscenza sarebbe terribilmente gelosa se lo sapesse. Il mostro dagli occhi verdi. (Seriamente.) Sai com'è difficile. Non c'è bisogno che te lo spieghi.

ZOE

(Lusingata.) Occhio che non vede cuore che non duole. (Gli dà un colpetto.) Vieni.

BLOOM

Strega ridente! La mano che dondola la culla!

ZOE

Bamboccione!

BLOOM

(In camiciola e pellicciotto, con un gran testone e una calotta di capelli neri, fissa grandi occhi sulla sua combinazione fluida e ne conta le fibbie di bronzo con un dito paffuto, la lingua umida pendula e balbettante.) Uno due tle: tle dlue dluno.

LE FIBBIE

M'ama. Non m'ama. M'ama.

ZOE

Chi tace acconsente. (Con piccoli artigli a ventaglio gli afferra la mano, l'indice traccia sulla palma il segno convenuto dell'inviato segreto, adescandolo verso la sua dannazione.) Mani calde gozzo freddo. 


(Egli esita in un turbine di odori, musica, tentazioni. Ella lo guida verso gli scalini, attirandolo con l'odore delle ascelle, il vizio degli occhi dipinti, il fruscio della combinazione dalle cui pieghe sinuose guata il fortore leonino di tutti i bruti maschi che l'hanno posseduta.)

I BRUTI MASCHI

(Esalando solfuri di foia e di letame e dimenandosi nello stallo, ruggendo appena, le teste narcotizzate ondeggianti di qua e di là.) Bona! 

(Zoe e Bloom raggiungono la soglia su cui siedono due consorelle puttane. Lo esaminano curiosamente da sotto le sopracciglia dipinte e rispondono con un sorriso al suo inchino frettoloso. Egli inciampa goffamente.)

ZOE

(La sua mano felice lo salva a tempo.) Oplà! Non cascare all'insù.

BLOOM

Il giusto cade sette volte. (Si fa da parte sulla soglia.) Dopo di lei, così vuole la buona educazione.

ZOE

Prima le signore, poi i signori. 


(Ella varca la soglia. Egli esita. Lei si volta e, tendendo le mani, lo tira dentro. Lui fa un salto. Nell'anticamera su un attaccapanni a corna di cervo,  stanno un cappello e un impermeabile da uomo. Bloom si scopre ma, vedendoli, si acciglia, indi sorride preoccupato. S'apre di colpo una porta sul pianerottolo del mezzanino. Un uomo in camicia violacea e pantaloni grigi, calze marrone, passa con andatura scimmiesca, la testa calva e la barbetta caprina alzate al soffitto, stringendo una broccacaraffa piena, bretelle nere a due code ciondoloni sui tacchi. Volgendo velocemente la testa Bloom si china a esaminare sul tavolino gli occhi da spaniel d'una volpe in corsa: indi, fiutando a testa in su, segue Zoe nel salottino. Un paralume di carta velina lilla attenua la luce del lampadario. Intorno vola una falena, urtando, sfuggendo. Il pavimento è coperto da un'incerata a mosaico di romboidi giada, azzurro e cinabro. Vi sono impresse in tutti i sensi impronte, tallone a tallone, tallone a lato, dito a dito, piedi uniti, una moresca di piedi ciabattanti, senza fantasmi dei corpi, tutti in un confuso parapiglia. I muri son tappezzati di carta con fronde di tassi e radure sgombre. Davanti al caminetto si schiude uno schermo di penne di pavone. Lynch è accosciato a gambe incrociate sulla stuoia del caminetto dal pelo ammassato, la visiera del  berretto sulla nuca. Con una verga batte lentamente il tempo. Kitty Ricketts, una pallida puttana ossuta vestita alla marinara, guanti di daino rimboccati per lasciar vedere un braccialetto di corallo, una borsetta di maglia metallica in mano, sta appollaiata sull'orlo del tavolo facendo dondolare una gamba e guardandosi nello specchio dorato sopra il caminetto. Un puntale della stringa del suo busto si vede spuntare appena sotto alla giacca. Lynch indica beffardo la coppia al piano.)  


KITTY
(Tossisce dietro una mano.) È un po' tocca. (Fa un cenno agitando l'indice.) Blemblem.(Lynch le solleva gonnella e  sottoveste bianca con la verga. Lei le riabbassa rapidamenteAbbi rispetto di te stesso. (Rutta, indi abbassa alla svelta il cappello alla marinara sotto cui ardono i capelli, rossi all'henné.) Oh, scusa!

ZOE

Un po' più di luce alla ribalta, cocco bello. (Si avvicina al lume e apre il rubinetto del gas al massimo.)

KITTY

(Scruta la fiamma.) Che male lo affligge stanotte?

LYNCH

(Voce profonda.) Entrano uno spettro e gnomi.

ZOE

Un evviva per Zoe. 

(La verga sfavilla in mano a Lynch: un attizzatoio di ottone. Stephen è in piedi accanto alla pianola su cui giacciono cappello e bastone. Con due dita ripete ancora una volta la serie delle quinte vuote. Florry Talbot, bionda puttana debole e grassottella in una veste da camera sfilacciata color fragola muffita se ne sta spampanata in un angolo del sofà, l'avambraccio rilasciato allungato sul traversino, in ascolto. Un grosso orzaiolo le appesantisce la palpebra sonnolenta.)

KITTY

(Rutta ancora scalciando in terra col piede cavallino.) Oh, scusa!

ZOE

(Prontamente.) Il tuo amico pensa a te. Fatti un nodo alla camicia. 

(Kitty Ricketts abbassa la testa. Il suo boa si svolge, si sfila, le scivola di sulle spalle, la schiena, il braccio, la seggiola fino al pavimento. Lynch solleva il bruco arricciolato sulla sua verga. Lei asserpentina il collo, ci si rannicchia come in un nido. Stephen lancia uno sguardo dietro di sé alla figura accosciata con la visiera del berretto sulla nuca.)

STEPHEN

Sta di fatto che è irrilevante se Benedetto Marcello l'abbia trovato oppure creato. Il rito è il riposo del poeta. Può essere un vecchio inno a Demetra oppure può illustrare Coela enarrant gloriam Domini. È suscettibile di nodi o di modi distanti tra loro quanto l'iperfrigio e il misolidio e di testi divergenti come i sacerdoti bercianti attorno all'altare di David, ossia di Circe, ma che dico, di Cerere, e l'informazione infallibile che David diede al primo fagottista riguardo alla giustezza della sua onnipotenza. Mais, nom de nom, questo è un altro par di maniche. Jetez la gourme. Faut que jeunesse se passe. (Si ferma, indica il berretto di Lynch, sorride, ride.) Da che parte ce l'hai il bernoccolo della conoscenza?

IL BERRETTO

(Con umore saturnino.) Bah! Così stanno le cose. Ragionamento da donna. Ebreogreco è grecoebreo. Gli estremi si toccano. La morte è la più alta forma di vita. Bah!

STEPHEN

Ricordi con una certa precisione tutti i miei errori, le vanterie, le sviste. Quanto dovrò continuare a chiudere gli occhi all'infedeltà? Mola da arrotino!

IL BERRETTO

Bah!

STEPHEN

E c'è dell'altro. (Si acciglia.) La ragione è che la tonica e la dominante sono separate dal più grande intervallo possibile che…

IL BERRETTO

Che? Finisci. Non ce la fai.

STEPHEN

(Con uno sforzo.) Intervallo che. È la più grande ellisse possibile. Che corrisponde al. Ritorno definitivo. L'ottava. Che.

IL BERRETTO

Che?

(Fuori il grammofono comincia a strombazzare La città santa.)

STEPHEN

(Bruscamente.) Quello che è andato fino alle estremità del mondo per evitare di traversare se stesso, Dio, il sole, Shakespeare, un commesso viaggiatore, avendo se stesso in realtà attraversato se stesso, diviene quel se stesso. Aspetta un momento. Aspetta un secondo. Al diavolo il rumore per la strada di quel tale. Quel se stesso che se stesso diventar doveva per un ineluttabile precondizionamento. Ecco!

LYNCH

(Con un beffardo nitrito di riso ghigna a Bloom e a Zoe Higgins.) Che dotta orazione, eh?

ZOE

(Vivacemente.) Dio ti salvi, ne sa più di quanto tu ne abbia mai saputo. 


(Con obesa stupidità Florry Talbot considera Stephen.)

FLORRY

Dicono che quest'estate ci sarà la fine del mondo.

KITTY

No!

ZOE

(Scoppia in una risata.) Gran Dio ingiusto!

FLORRY

(Offesa.) Be', ne parlavano i giornali, l'Anticristo. Oh, mi prude il piede.


(Strilloni scalzi e cenciosi, scuotendo un aquilone dalla coda tremula, passano trepestando, gridando.)

GLI STRILLONI

Ultima edizione. Risultato delle corse dei cavalli a dondolo. Serpente marino nel canale reale. Felice arrivo dell'Anticristo.


(Stephen si volta e vede Bloom.)

STEPHEN

Una battuta, più battute, e mezza battuta. 


 (Reuben J. Anticristo, ebreo errante, una mano stretta contro la spina dorsale,          avanza zoppicando. Attraverso le reni ha una bisaccia da pellegrino da cui spuntano dei pagherò e delle tratte a vuoto. Alta al di sopra della spalla, porta una pertica da cui pende, infilata per il fondo dei pantaloni al rampino, la massa grondante e informe del suo unico figlio, ripescato dalle acque della Liffey. Uno gnomo, a immagine di Punch Costello, coxalgico, gibboso, idrocefalico, prognatico con fronte sfuggente e nasone alla Ally Sloper saltabecca di qua e di là nell'oscurità che si addensa.)


TUTTI

Che cosa?

LO GNOMO 


(Facendo schioccare le mascelle, caprioleggia di qua e di là, strabuzzando gli occhi, squittendo, cangureggiando, con braccia rapaci tese in avanti, indi caccia a un tratto la faccia senza labbra in mezzo alla forca delle cosce.) Il vient! C'est moi! L'homme qui rit! L'homme primigène! (Volteggia intorno con strida da derviscio.) Sieurs et dames, faites vos jeux! (Si accoccola e fa giochi di prestigio. Gli scappano di mano piccoli gettoni da roulette.) Les jeux sont faits! (I gettoni cozzano tra loro, emettendo dei crepitii.) Rien va plus. (I gettoni, palloni levitanti, si gonfiano e si alzano a volo. Lui spicca un salto nel vuoto.)

FLORRY

(Affondando nel torpore, si fa di nascosto il segno della croce.) La fine del mondo! 


(Un tepido effluvio femminile trasuda da lei. Una oscurità nebulosa occupa lo spazio. Fuori, attraverso la nebbia alla deriva, il grammofono strombazza al di sopra dei colpi di tosse e del fruscio di piedi.)
IL GRAMMOFONO


Gerusalem !
Apri le porte e canta
Osanna…



(Un razzo ascende con impeto al cielo e scoppia. Una stella bianca se ne distacca, proclamando la consumazione di tutte le cose e il secondo avvento di Elia. Lungo una fune infinita e invisibile tesa dallo zenith al nadir, la Fine del Mondo, una piovra a due teste in gonnellino da battitore, berretto di pelo e sottanina di tartano, volteggia attraverso la nebbia oscura, gambe in su e  testa in giù, sotto la specie delle Tre Gambe di Man.)



 LA FINE DEL MONDO
(Con accento scozzese.) E chi ballerà la furlana, la furlana, la furlana? (Oltre la nebbia che scorre via e tra soffocanti colpi di tosse, si sente stonare in alto la voce di Elia, roca come il gracchiare di un corvo. Lo si vede sudare in una cotta di rensa troppo larga con le maniche a imbuto, viso da sagrestano, sopra un podio drappeggiato della vecchia gloriosa bandiera. Batte col pugno sul parapetto.)

ELIA

Niente cagnara, se non vi dispiace, in questa sede. Jake Crane, Creole Sue, Dave Campbell, Abe Kirschner, guardate di tossire a bocca chiusa. Badate, sono io che controllo tutti i telefoni di questa linea. Ragazzi, a voi ora. L'ora di Dio è 12.25. Dite alle mamme che ci sarete. Passate subito l'ordine e avrete giocato l'asso buono. Aggregatevi a noi sui due piedi! Prendete i biglietti con coincidenza per l'eternità, vettura diretta. Ancora una parola. Siete un dio o una zollaccia da cani? Se il secondo avvento avvenisse a Coney Island, siamo noi pronti? Florry Cristo, Stephen Cristo, Zoe Cristo, Bloom Cristo, Kitty Cristo, Lynch Cristo, sta a voi di intuire quella forza cosmica. Abbiamo fifa forse del cosmo? No. Mettetevi dalla parte degli angeli. Siate dei prismi. Lo avete in voi quel certo non so che, l'io più alto. Potete trovarvi spalla a spalla con un Gesù, un Gautama, un Ingersoll. Siete entrati tutti in vibrazione? Vi dico di sì. Una volta che l'infilate, miei fedeli, la gita di piacere in paradiso diventa una cosa risaputa. Ci siamo? È un tonico davvero. Il liquido più caldo che abbiate mai ingozzato. È la torta intera con in più la marmellata. È la trovata più sensazionale. È immensa, extralusso. Vi rinfranca. Vi fa vibrare. Lo so io che sono vibratore parecchio. Senza scherzi e venendo al sodo, A. J. Cristo Dowie e la sua filosofia armoniale, vi è entrata in testa? Okay. Settantasette west, sessantanovesima strada. Vi è entrata? Allora, ci siamo. Un colpo di solifono a qualsiasi ora. Briaconi, risparmiate le marchette. (Urla.) E ora il nostro cantico di gloria. Unitevi tutti in coro, con tutto il cuore. Bis! (Canta.) Geru…

IL GRAMMOFONO

(Sommergendo la sua voce.) Puttanusalemmaprilapor... (Il disco fruscia e stride contro la puntina.)

LE TRE PUTTANE

(Tappandosi le orecchie, strillano.) Ahhh!

ELIA

(In maniche di camicia rimboccate, nero in volto, urla con quanto fiato ha in gola, con le braccia alzate.) Grande Fratello che sei lassù, Signor Presidente, tu hai sentito quel che t'ho detto. Certo, io ci credo parecchio in te, Signor Presidente. Certo io credo che Miss Higgins e Miss Ricketts hanno ora dentro in fondo la vera religione. Certo mi pare che non ho mai visto una donna peggio spaventata di voi, Miss Florry, proprio come v'ho visto ora. Signor Presidente, vieni e aiutami a salvare le nostre care sorelle. (Fa l'occhiolino agli spettatori.) Il nostro Signor Presidente, capito tutto e dice niente.

KITTY-KATE

Ho dimenticato me stessa. In un momento di debolezza ho errato e ho fatto quel che ho fatto a Constitution hill. Fui cresimata dal vescovo e ricevetti lo scapolare nero. La sorella di mia madre ha sposato un Montmorency. Fu un apparecchiatore idraulico a rovinarmi quando ero ancora pura.

ZOE-FANNY

Ho lasciato che me lo ficcasse dentro per vedere che gusto c'era.

FLORRY-TERESA

Fu in conseguenza di una bevanda di porto dopo un Hennessy tre stelle che io mi resi colpevole con Whelan quando egli si infilò nel letto.

STEPHEN

In principio era il verbo, in fine il mondo nei secoli dei secoli. Benedette siano le otto beatitudini. 


(Le beatitudini, Dixon, Madlen, Crotthers, Costello, Lenehan, Bannon, Mulligan e Lynch in camici bianchi da internato sfilano per quattro a passo d'oca, svelti e rumorosi.)

LE BEATITUDINI

(Incoerentemente.) Birra bue botolo bibblia busilhs barnum buggerorum badessa.

LYSTER

(In brache grigie da quacchero e cappello a tese larghe, dice discretamente.) È nostro amico. Senza far nomi. Tu la luce devi cercare. 


(Saltella via a passo di danza. Entra Best in veste da parrucchiere, biancheria fulgida, bigodini ai riccioli. Introduce John Eglinton che indossa un kimono da mandarino di giallo nanchino, con iscrizioni draghiformi, e un cappello alto a mo' di pagoda.)

BEST

(Sorridendo, alza il cappello e fa mostra d'una zucca rapata dalla cui sommità si erge una treccia col codino tenuta ferma da un fiocco arancione.) Stavo proprio abbellendolo, sapete. Una cosa di bellezza, sapete. Lo dice Yeats, cioè, che dico, Keats.

JOHN EGLINTON

(Tira fuori una lanterna cieca col cappuccio verde e manda la luce in un angolo; con accento capzioso.) L'estetica e la cosmetica son cose da boudoir. Io vado in cerca di verità. Verità pura per un uomo puro. Tanderagee vuole fatti e ne avrà. 

(Nel raggio del riflettore dietro al secchio del carbone, dotto bardo, occhi di santo, la figura barbuta di Mananaun MacLir medita, col mento sulle ginocchia. Si alza lentamente. Un freddo vento di mare soffia dal suo manto di druido. Attorno alla testa gli si attorcono anguille e lucci. È incrostato di alghe e conchiglie. Nella mano destra ha una pompa da bicicletta. La mano sinistra tiene per le chele un grosso gambero.)

MANANAUN MACLIR

(Con voce ondosa.) Aum ! Hek! Wal ! Ak! Lub! Mor! Ma! Bianchi yoghi degli Dei. Pimandro occulto di Ermete Trimegisto. (Con stridula voce di vento tempestoso.) Punarjanam patsypunjaub! Non mi voglio far pigliare per il bavero. Qualcuno ha detto: attenzione alla sinistra, il culto di Shakti. (Con grida di procellaria.) Shakti, Shiva ! Padre oscuro e celato ! (Colpisce con la pompa da bicicletta il gambero nella mano sinistra. Sul suo servizievole quadrante s'accendono i dodici segni dello zodiaco. Geme con la veemenza dell'oceano.) Aum! Baum! Pyjaum! Sono la luce del focolare, sono il burro cremante sognoso. 


(Una scheletrica mano di Giuda soffoca la luce. La luce verde sfuma in lilla. La fiammella del gas sibila e si lamenta.)

LA FIAMMELLA DEL GAS

Puuuuàh! Pfuiiiiii!


(Zoe corre al lampadario e, piegando una gamba, adatta la reticella.)

ZOE

Chi mi dà una cicca dato che sono qui?

LYNCH

(Buttando una sigaretta sul tavolo.) Eccola.

ZOE

(La testa piegata da una parte simulando orgoglio ferito.) È questo il modo di porgere il pot a una signora? (Si sporge in avanti per accendere alla fiamma la sigaretta, facendola roteare lentamente, mostrando i ciuffetti marrone delle ascelle. Lynch le solleva sfacciatamente con il suo attizzatoio un lembo della combinazione. Nuda al di sopra delle giarrettiere, la pelle scoperta sotto lo zaffiro del tessuto è di un verde da ondina. Aspira tranquillamente il fumo della sigaretta.) Lo vedi il neo che ho sul didietro?

LYNCH

Non guardo.

ZOE

(Facendo gli occhi languidi.) No? Te ne guarderesti bene, già. T'accontenti di succhiare il limone? 


(Con una strizzatina d'occhi di finta vergogna e l'occhiata in tralice di chi la sa lunga guarda Bloom indi si gira su se stessa verso di lui liberando la combinazione dall'attizzatoio. Di nuovo le scorre sulla pelle il fluido azzurro. Bloom si alza, sorridendo cupidamente, facendo roteare i pollici. Kitty Ricketts si bagna di saliva il medio e guardandosi allo specchio si liscia le ciglia. Lipoti Virag, basilicogrammata, si lascia scivolare rapidamente giù per la cappa del camino e fa pompa di sé con due passi a sinistra su goffi trampoli rosa. È rinsalsicciato in vari soprabiti e indossa un macintosh marrone sotto il quale tiene un rotolo di pergamena. Nell'occhio sinistro gli luccica il monocolo di Cashel Boyle O'Connor Fitzmaurice Tisdall Farrell. Uno pshent egiziano è appollaiato sulla sua testa. Due penne d'oca gli spuntano di dietro alle orecchie.)


VIRAG

(Talloni uniti, s'inchina.) Mi chiamo Virag Lipoti, di Szombathely. (Tossisce soprappensiero, seccamente.) Mi pare sia quivi reperibile alquanta nudità promiscua, nevvero? La visione delle sue terga ha rivelato casualmente il fatto che essa non indossa quegli indumenti piuttosto intimi cui tu sei particolarmente devoto. Il segno d'iniezione sulla coscia l'hai notato, voglio sperare? Bene.

BLOOM

Ma io, granpapachi…

VIRAG

Il numero due d'altra parte, la femmina dal rossetto ciliegia e dalla coiffeuse bianca, i cui capelli non poco devono all'elisir tribale dei nostri cipressi, è in abito da passeggio e ha un busto molto stretto a giudicare da come sta seduta, se ben m'appongo. Ha inghiottito un palo, per così dire. Correggimi se sbaglio, ma ho sempre ritenuto che l'atto così eseguito da esseri umani folleggianti con bagliori fugaci di biancheria ti sollecitasse proprio in virtù del suo esibizionisticismo. In una parola. Ippogrifo. Non ho ragione forse?

BLOOM

È piuttosto magra.

VIRAG

(Non senza affabilità.) Senz'altro! Buona osservazione: quelle tasche a paniere della sua gonna e quel vago taglio a campana sono intesi a suggerire una certa rotondità di anche. Acquisto recente a qualche vendita reclamistica per cui qualche gonzo ha pagato le spese. Eleganza tutta esteriore, per ingannar l'occhio. Osserva la minuzia capillare dei particolari. Non rimettere a domani quel che puoi indossare oggi.  Parallasse! (Con una contrazione spasmodica della testa.) Hai sentito quello scatto nel mio cervello? Pollisillabasse!

BLOOM

(Con un gomito posato sulla mano, l'indice contro la gota.) Sembra triste.

VIRAG

(Cinicamente, scoprendo i denti gialli da donnola, tira giù l'occhio sinistro con un dito e abbaia rocamente.) Storie! Attenzione alla ragazzina di primo pelo e a chi porta un falso lutto. Giglio della calle. Hanno tutte quel fior di scapolo scoperto da Rualdus Colombus. Capitombolala. Colombombolala. Camaleonte. (Più giovialmente.) Bene, in questo caso permettimi di richiamare la tua attenzione all'articolo numero tre. Molto di lei è visibile a occhio nudo. Osserva la massa di materia vegetale ossigenata sul suo cranio. Oplà, approda! Il brutto anatroccolo della compagnia, sbilenco e con la chiglia bassa.

BLOOM

(Con rimpianto.) Proprio quando si esce senza fucile.

VIRAG

Abbiamo tutte le varietà che volete, dolce, media e forte. Pagate e scegliete. Questa o quella per te pari sono…

BLOOM

Come...?

VIRAG

(Con la lingua accartocciata.) Aum! Guarda. È ben piantata. E rivestita di un considerevole strato di grasso. Ovviamente mammifera quanto a dimensioni pettorali, puoi notare come presenti sul davanti ben prominenti due protuberanze di volume assai rispettabile, inclini a caderle nella scodella della minestra, mentre sul retro a un livello inferiore si trovano due protuberanze addizionali, implicanti un retto potente e tumescenti agli effetti palpatorii, che non lasciano nulla a desiderare se non quanto a compattezza. Tali parti carnose sono il prodotto di un'alimentazione metodica. Quando le fanno ingrassare nella stia il loro fegato assume dimensioni elefantiache. Pallottoline di pane fresco, con fieno greco e resina di benzoino ingozzate con tè verde le dotano durante la loro breve esistenza di cuscinetti naturali di colossale grasso animale. Ti sta bene a mano, eh? Pignatte bollenti d'Egitto da far venir l'acquolina in bocca. Rivoltolatici dentro. Licopodio. (Gli si stringe la gola.) Patapan! Ecco che ricomincia.

BLOOM

L'orzaiolo non mi va.

VIRAG

(Inarca le ciglia.) Toccare con un anello d'oro, dicono. Argumentum ad feminam, come si diceva nella vecchia Roma e nell'antica Grecia sotto il consolato di Diplodocus e Ichthyosaurus. Per il resto il rimedio sovrano di Eva. Non è in vendita. Solo a nolo. Ugonotto. (Nuove contrazioni.) Che suono buffo. (Tossicchia come per incoraggiamento.) Ma è probabile che sia solo un porro. Presumo che tu ti sarai ricordato ciò che ti avevo insegnato a questo riguardo? Farina di frumento con miele e noce moscata.

BLOOM

(Riflettendo.) Farina di frumento con licopodio e sillabasse. Questo interrogatorio estenuante.É stato un giorno particolarmente faticoso, una sequela di incidenti. Aspettate. Mi pare che dicevate che sangue di porro semina porri…

VIRAG

(Severamente, naso più adunco, ammiccando con la coda dell'occhio.) Smetti di far roteare i pollici e pensa un po' due minuti. Vedi, te ne sei dimenticato. Esercita la tua mnemotecnica. La causa è santa. Tara. Tara. (A parte.) Se ne ricorderà di certo.

BLOOM

Anche del rosmarino vi ho sentito parlare o della forza di volontà contro i tessuti parassitici. Ma no, questo no, intravedo un barlume. Il tocco della mano di un morto che guarisce. Mnemo?

VIRAG

(Eccitato.) È così. È così. Proprio così. Tecnica. (Batte energicamente sul suo rotolo di pergamena.) Questo libro ti insegna come devi comportarti fin nei minimi particolari. Consultare l'indice per febbre con delirio da aconito, per malinconia da anemone pulsatilla muriatica e priapica. Virag ti parlerà dell'amputazione. Il nostro vecchio amico caustico. Bisogna affamarli. Farli saltare strangolandoli con un crine alla base del collo. Ma per spostare l'argomento di disputa sui Bulgari e i Baschi, ti sei deciso se ti piacciono o no le donne in vestimenta da uomo? (Con un risolino secco. ) Tu avevi in animo di dedicare un anno intero allo studio del problema religioso e i mesi estivi del 1886 alla quadratura del circolo per vincere quel milione. Corbezzolo! Dal sublime al ridicolo il passo è breve. In pigiama, va bene? O in culottine di maglia di seta a mezzagamba, chiuse? O, facciamo l'ipotesi, in quelle combinazioni complicate, camiculotte? (Schernitore. ) Chicchirichì! 


(Bloom osserva incerto le tre puttane, poi fissa la luce velata color lilla, sentendo volare l'incessante falena.)

BLOOM

Volevo allora aver ora concluso. Camicia da notte non fu mai. Quindi questo. Ma domani è un nuovo giorno sarà. Il passato era è oggi. Ciò che ora è sarà allora domani come ora era esser passato ier.

VIRAG

(Gli soffia nell'orecchio con un sussurro impercettibile.) Insetti effimeri passano la loro breve esistenza in un coito reiterato, attirati dall'odore della femmina inferiormente pulcritudinosa avente una vitalità pudendale estendificata nella regione dorsale. Loreto! (Il suo becco giallo da pappagallo farfuglia nasalmente.) C'era un proverbio nei Carpazi nell'anno cinquemila cinquecento cinquanta della nostra era, o giù di lì. Una cucchiaiata di miele può attirare un orso bruno più di mezza dozzina di barili di aceto alcoolico di prima scelta. Il ronzio dell'orso scaccia le api. Ma questo è un altro discorso. Potremo riprenderlo un'altra volta. Eravamo felicissimi, noi altri. (Tossisce e, chinando la fronte, si stropiccia sopra pensiero il naso col cavo della mano.) Noterai che questi insetti notturni seguono la luce. Illusione perché non devi dimenticare l'inadattabilità del loro occhio complesso. Per tutte queste questioni spinose vedere il diciassettesimo libro dei miei Fondamenti di Sessuologia ovvero la Passione d'Amore che il Dottor L. B. dichiara essere il libro dell'anno. Per esemplificare, ce n'è anche di quelli coi movimenti automatici. Analizza. Questo è un sole adatto a loro. Uccello notturno, sole notturno, città bordello notturna. Dammi dietro, Carletto! (Soffia nell'orecchio di Bloom.) Zzzz!


Ape o moscone anche l'altro giorno battendo contro l'ombra sul muro s'intontì poi anch'io disperso intontito giù in fondo alla camicia fortuna che io...

VIRAG


(Volto impassibile, ride con ricche tonalità femminili.) Splendido! Una cantaride nella patta o un impiastro di mostarda sul cinci. (Farfuglia golosamente con bargigli di tacchino.) Dindo mio! Dindo mio! Dove siamo? Apriti Sesamo! Risuscita! (Srotola rapidamente la pergamena e legge, col naso da lucciola scorrendo all'incontrario sulle lettere che aggranfia.) Fermati, amico mio. Porto a te la tua risposta. Le ostriche del Redbank ci incomberanno tra poco. Sono l'arcicuoco. Quelle bivalve succulente ci possono essere d'aiuto e anche i tartufi del Périgord, tubercoli  sloggiati da una porca signoria onnivora, erano insuperabili in caso di debolezza nervosa ovvero viragite. Puzzano ma uzzolano. (Scuote la testa con scherno chiocciante.) Faceto. Col monocolo all'occhietto. (Sternutisce.) Amen.

BLOOM


(Assente.) Da un punto di vista oculare il caso bivalvo della donna è peggiore. Sesamo sempre aperto. Sesso fesso. Perciò hanno paura dei parassiti, di tutte le cose che strisciano. Eppure Eva e il serpente contraddicono. Non fu un fatto storico, tuttavia. Ovvia analogia con la mia idea. I serpenti, poi, sono ghiotti del latte di donna. Serpeggiano per miglia e miglia di foresta onnivora avidi di prosciugarle il petto a forza di succhiolentare. Come quelle tacchineggione di matrone romane di cui si legge in Elephantuliasis.  

VIRAG


(La bocca sporgente in rigide grinze, occhi petrosi perdutamente chiusi, salmodia in modo esotico.) Che le vacche con quelle loro poppe pese che hanno che poi si è saputo che... 

BLOOM


Badate che mi metto a urlare. Vi chiedo scusa. Ah? Bene. (Ripete.) Spontaneamente a cercare la tana dei sauri per affidare i capezzoli alla loro avida suzione. La formica munge l'afidio. (Profondamente.) L'istinto governa il mondo. In vita. In morte.

VIRAG

(Testa piegata da una parte, inarca la schiena e le spalle­-ali aggobbite, scruta la falena coi cisposi occhi bovini, tende un artiglio incornato e geme.) Falena, falena? Chi è il caro Gerald? Caro Ger, sei tu? Mio Dio, è Gerald. Oh, fieramente io temo che assai forte si bruci. Per favore c'è qualchetuno per impetimentare catastrofe con agitazione di sceltissimo tofagliolo? (Miagola.) Micio micio micio micio! (Sospira, si tira indietro e abbassa gli occhi in tralice, con la mandibola rilasciata.) Bene, bene. Ei riposa incontanente. (Improvvisamente fa schioccare a vuoto le mandibole.) 

LA FALENA 

          Sono una cosa piccina piccina
          Che a primavera svolazza in sordina
          In tondo in tondo alla lucernina.
          Nei dì lontani son stata regina
          Ma ora non faccio che questa manfrina
          Con la mia aluccia, l'aluccia piccina!
          Cin!

(Si precipita contro il paralume lilla sbattendo rumorosamente le ali.) 


Belle belle belle belle belle belle sottanelle. 



(Dall'entrata a sinistra in fondo Henry Flower avanza con due passi striscianti verso la parte sinistra del boccascena. Indossa mantello scuro e sombrero spiovente impennacchiato. Porta una ribeca dalle corde d'argento intarsiata, e una pipa Jacob con lunga cannuccia di bambù e fornello di creta modellato a testa di donna. Porta calze di velluto scuro e scarpine con fibbie d'argento. Ha il volto romantico del Salvatore con riccioli fluenti, barba rada e baffi. Le sue gambucce e i piedini da passerotto sono quelli del tenore Mario, principe di Candia. Si aggiusta i polsini di pizzo, pieghettati e si inumidisce le labbra con un colpetto della lingua amorosa.)

HENRY  


(A voce bassa e suadente, toccando le corde della sua chitarra.) C'è un fiore che fiorisce. 



(Virag truculento, mascelle serrate, fissa il lume. Bloom serio fissa il collo di Zoe. Henry il prode si volta con la giogaia pendula verso la pianola.)

STEPHEN


(Tra sé.) Suona a occhi chiusi. Imita papà. Riempirmi il ventre coi baccelli dei porci. Ma ora basta. Mi leverò e andrò da mio. Forse questo è il. Steve, ti trovi in gran  distretta. Bisogna andare a trovare il vecchio Deasy o telegrafare. Il nostro colloquio di stamani mi ha fatto una grande impressione. Benché le nostre età. Scriverò più a lungo domani. Sono un po' brillo, tra l'altro. (Tocca ancora i tasti.) Ora viene l'accordo in minore. Sì. Non molto però. 



(Almidano Artifoni gli tende un rotolo di musica con un vigoroso lavorio di baffi.)

ARTIFONI

Ci rifletta. Lei rovina tutto.

FLORRY


Cantaci qualcosa. D'amor la vecchia dolce canzone. 

STEPHEN


Senza voce. Sono un artista molto finito. Lynch te l'ho fatta vedere la lettera che parla
del liuto?

FLORRY


(Con un sorriso sciocco.) L'uccello che sa cantare e non vuole. 



(I fratelli siamesi, Filippo Briaco e Filippo Lucido, due anziani di Oxford muniti di falciatrici, appaiono nel vano della finestra. Ambedue hanno come maschera la faccia di Matthew Arnold.)



FILIPPO LUCIDO
Dai retta a uno sciocco. C'è qualcosa che non va. Cerca un po'  di risolvere la cosa con un mozzicone di matita, da bravo giovane idiota. Tre sterline e dodici scellini hai ricevuto, due biglietti, una sovrana e due corone, solo che i giovani sapessero. Mooney en ville, Mooney sur mer, al Moira, de Larchet, all'ospedale di Holles street, da Burke. Eh? Ti tengo d'occhio, bada.

FILIPPO BRIACO

(Impazientemente.) Oh, balle, caro mio. Va' all'inferno! Ho pagato. Potessi soltanto capire la faccenda delle ottave. Reduplicazione di personalità! Chi è stato che mi ha detto il suo nome? (La falciatrice comincia a far le fusa.) Ah, sì. Zoe mou sas agapo. Mi pare proprio d'esserci già venuto. Quand'è stato, non Atkinson, ho il suo biglietto in qualche posto. Mac qualche cosa. Unmack, eccoci. Mi ha parlato, aspetta, di Swinburne, o mi sbaglio?

FLORRY

E la canzone?

STEPHEN

Lo spirito è pronto ma la carne è debole.

FLORRY

Lei non è mica d Maynooth? Assomiglia a qualcuno che conoscevo.

STEPHEN

Ora ne sono uscito. (Tra sé.) Ma bene!

FILIPPO BRIACO E FILIPPO LUCIDO

(Le falciatrici ronzanti provocano dei rigodoni dei fili d'erba.) Ma bene, benissimo. Uscito uscito. A proposito ce l'hai il libro, il coso, il bastone? Sì, eccolo, sì. Benebenissimo uscitora. Tienti in forma. Fa' come noi.

ZOE

C'è stato qui un prete due sere fa che ha fatto le sue funzioni tutto abbottonato. Non c'è da nasconder nulla, gli fo io. Lo so che hai la coroncina in testa.

VIRAG

Perfettamente logico dal suo punto di vista. La caduta dell'uomo. (Rauco, con pupille dilatate.) All'inferno il papa! Niente di nuovo sotto il sole. Io sono quel Virag che ha svelato i Segreti Sessuali di Monaci e Verginelle. Perché ho lasciato la chiesa di Roma. Leggere Prete, Donna e Confessionale. Penrose. Flipperty Jippert. (Si dimena.) La Donna, slacciandosi con dolce pudicizia la cintura di giunchi, porge la sua yoni superumida al lingam dell'uomo. Dopo breve tempo l'uomo fa dono alla donna di pezzi di carne ferina. La donna dimostra gioia e si copre di vesti di piume. L'uomo ama la sua yoni selvaggiamente, col gran lingam, bello duro. (Grida.) Coactus volui. Poi la donna incostante vuol andarsene in giro. L'uomo forte afferra la donna per il polso. La donna stride, morde, sputa veleno. L'uomo, ora fieramente adirato, colpisce il grasso yadgana della donna. (Si corre dietro alla coda.) Pifpaf! Popo! (Si ferma, sternutisce.) Eccì! (Si manipola l'arnese.) Prrrrrt!

LYNCH

Spero che lei abbia dato la penitenza al buon padre. Nove gloria per avere sparato a un vescovo.

ZOE

(Spruzza dalle narici un vapore da tricheco.) Non ha potuto avere la comunicazione. Solo sensazione, vede. Una paglia secca. 

BLOOM

Poveraccio!

ZOE

(Noncurante.) Solamente per quel che gli è successo.

BLOOM

Come?

VIRAG

(Un rictus diabolico di nera luminosità gli contrae il viso, mentre tende in avanti il collo scarno. Alza un muso duro da idiota nato e ulula.) Verfluchte Goim! Aveva un padre, quaranta padri. Non è mai esistito. Dio maiale! Aveva due piedi sinistri! Era Giuda Jacchia, un eunuco libico, bastardo del papa. (Si appoggia tutto sulle zampe anteriori tormentate, gomiti inarcati, l'occhio agonizzante nel collocranio piatto e abbaia sul mondo ammutolito.) Un figlio di puttana. Apocalisse.
 
KITTY

E Mary Shortall che era dentro con la sifilide che si buscò da Jimmy Pidgeon, cheppì azzurro, ebbe da lui un bambino che non poteva inghiottire, e soffocò di convulsioni nel letto e tutte abbiamo dato qualcosa per il funerale.


FILIPPO BRIACO


FILIPPO LUCIDO

 (Allegro.) C'était le sacré pigeon, Philippe

 (Kitty si leva le spille dal cappello e lo posa giù tranquillamente, dandosi un
 colpetto ai capelli tinti. E mai più vezzosa, più avvenente testa di riccioli
 seducenti fu vista su spalle di puttana. Lynch si infila il cappello della donna. 
 Lei glielo strappa di testa.)
  
LYNCH

 (Ride.) Metchnikoff è andato a inoculare queste delizie alle scimmie antropoidi. 

FLORRY 

 (Annuisce.) Atassia locomotoria .

ZOE

(Allegra.) Datemi il vocabolario.

LYNCH

Tre vergini sagge.

VIRAG

(Battendo i denti dalla terzana, con un fiotto di bava gialla sulle labbra cartilaginose da epilettico.) Vendeva filtri amatorii, cera bianca, fiore d'arancio. Panther, il centurione romano, l'ha polluta con i suoi genitorii. (Caccia fuori una lingua di scorpione, vibratile e fosforescente, la mano sulla forca delle gambe.) Messia! Le ha spaccato il timpano! (Con urla inarticolate da babbuino, dondola le anche con ciniche contrazioni spastiche.) Hik! Hek! Hak! Hok! Huk! Kok! Kuke!

          (Ben Jumbo Dollard, rubicondo, atticciato, naripiloso, grandibarba,
          cavolrecchiuto, pettivilloso, altierinico, grassipopputo, si fa avanti, lombri e 
          genitali costretti entro un paio di mutandine da bagno nere.)


BEN DOLLARD

(Facendo schioccare le nacchere nelle grose zampe felpate, canta la tirolese allegramente col suo basso barilottono.) Quando l'amore assorbe l'ardente anima mia.

 (Le vergini Sorella Callan e Sorella Quigley si precipitano oltre le corde del 
 quadrato eludendo gli inservienti e gli saltano addosso a braccia aperte.)


LE VERGINI


(In delirio.) Big Ben! Ben mio Chree!

UNA VOCE

Acchiappate quello là coi mutandoni!

BEN DOLLARD

(Battendosi la coscia in un accesso di risa.) Provateci un po' ad acchiapparlo!

HENRY

(Carezzandosi sul petto una testa femminile separata dal busto, mormora.) Cuore tuo, amore mio. (Pizzica le corde del suo liuto.) M'apparì...

VIRAG

(Cambiando le pelli come un serpe, e mutando le piume molteplici come un uccello.) Canaglie! (Sbadiglia lasciando apparire una gola nera come il carbone, e si chiude le mascelle con una punzonata del rotolo di pergamena.) Dopo aver questo detto io quindi me ne andai. Addio. A Dio ti raccomando. Dreck!

(Henry Flower si pettina rapidamente baffi e barba con un pettine da tasca e si dà ai capelli una lisciatina allo sputo. Col brando in aria, striscia verso la porta, l'arpa barbara a tracolla. Virag raggiunge la porta con due goffi salti da trampoliere, a coda ritta, e attacca abilmente contro il muro un volantino giallo-pus, fissandolo con una testata.)

HENRY

K. II. Vietata l'affissione. Strettamente confidenziale. Dr Hy Franks.

HENRY

Tutto è sciolto. 

(Virag si svita la testa in un batter d'occhio e se la ficca sottobraccio.
 
LA TESTA DI VIRAG 

 Quac!
 
(Escono di scena separatamente.)

STEPHEN

(Voltando la testa verso Zoe.) Avresti preferito il parroco battagliero che fondò l'errore dei protestanti. Ma guardati da Antistene, il saggio canino, e dal modo in cui finì Ario l'Eresiarca. Agonia nel cesso.

LYNCH

Per lei è sempre lo stesso Dio.

STEPHEN


(Devotamente.) E Signore Sovrano di tutte le cose.

FLORRY


(A Stephen.) Scommetto che sei un prete spretato. O un monaco.

LYNCH


Ma certo. Figlio di cardinale.

STEPHEN

Peccato cardinale. Monaci del cavatappi. 

(Sua Eminenza Simon Stephen cardinale Dedalus, primate d'Irlanda, appare sulla soglia, vestito di sottana rossa, sandali e calze. Sette scimmieschi accoliti nani, pure in rosso, peccati cardinali, gli reggono la coda del manto, sbirciando sotto. Porta un tubino ammaccato di traverso sulla testa. I pollici alle ascelle e le palme delle mani aperte. Ha attorno al collo un rosario di sugheri che gli termina sul petto in un cavatappi a forma di croce. Liberando i pollici, invoca la grazia dall'alto con gran gesti ondeggianti e proclama con  pomposa turgidità:)

IL CARDINALE

 
 Conservio in vincoli sta
 Nella torre profonda prigioniero
 Catene ai piedi e manette alle mani
 Pesanti invero più di tre tonnellate.
       
 (Li guarda tutti un istante, occhio destro chiuso sbarrato, guancia sinistra 
 gonfia. Poi, non potendo trattenere le risate, ondeggia di qua e di là con le 
 mani sulle anche, e canta con spirito esuberante e burlone.)

        Oh, povero povero piccolotto
        Avea le gambe gialle di sotto
        Era paffuto, grasso e grosso e vivace come un merlotto
        Ma un fottuto scalcagnoccolo
        Per pappargli il bianco broccolo
        Di Nell Flaherty ammazzò l'anatroccolo. 

         (Una moltitudine di pappataci gli formicola bianca sul manto. Si gratta le 
         costole con le braccia incrociate, fa una smorfia, ed esclama:)


Soffro le pene dell'inferno. Per il sacro mandolino, grazie sian rese a Gesù che tutti quei piccolini non sono d'accordo. Se lo fossero m'vrebbero già spazzato dalla faccia di questa terra fottuta

(Con la testa piegata benedice sommariamente con l'indice e il medio, impartisce il bacio pasquale e fa una buffa uscita a passo doppio, dondolando il cappello da una parte all'altra, riducendosi rapidamente alle dimensioni dei suoi reggicoda. Gli accoliti nani, ridacchiando, sbirciando dandosi gomitate, occhieggiando, mandandosi baci pasquali, gli zigzagano dietro. Si sente la sua voce tenera in lontananza, misericordiosa, maschile, melodiosa.)


Ti porterà il mio cuore.
Ti porterà il mio cuore,
E il respiro della notte profumata
Ti porterà il mio cuore.


(La maniglia col trucco gira da sé.)

LA MANIGLIA

Tiiiii!

ZOE

C'è il diavolo in quella porta. 

(Una sagoma maschile scende già dalle scale scricchiolanti e si sente che prende dall'attaccapanni impermeabile e cappello. Bloom fa involontariamente un passo avanti e, chiudendo a metà la porta nel passare, si leva la cioccolata di tasca e la offre nervosamente a Zoe.)

ZOE

(Gli annusa i capelli vivacemente.) Hmm! Ringrazia la mamma per i conigli. È tutto bello quel che mi piace.

BLOOM

(Sentendo una voce d'uomo a colloquio con le prostitute sulla soglia di casa, drizza le orecchie.) Se fosse lui? Dopo? O perché no? E se facesse la doppia?

ZOE

(Strappa la stagnola.) Prima le dita e poi vennero le forchette. (Morde un pezzetto e lo sgranocchia, ne dà uno a Kitty Ricketts e poi si volta verso Lynch con una mossa da gattina.) Che ne dici d'una compressa purgativa? (Egli annuisce. Lei lo rimbrotta.) La vuoi ora o la vuoi quando la prendi? (Lui apre la bocca, a testa in su. Lei fa girare il boccone da destra a sinistra. La testa di lui accompagna il movimento. Lei fa girare la mano in senso contrario da sinistra a destra. Lui la adocchia.) Prendi!

(Gli tira un pezzetto. Lui lo piglia al volo, e lo si sente schricchiolare sotto i suoi denti.

KITTY

(Masticando.) L'ingegnere che stava con me alla pesca di beneficenza ne aveva di squisiti. Pieni dei migliori liquori. E c'era anche il viceré con la signora. Quante ne abbiamo dette sui cavallini della giostra di Toft. Ho ancora il capogiro.

BLOOM

(In un soprabito di pelliccia alla Svengali, braccia incrociate e ricciolo napoleonico, fissa accigliato la porta con penetrante occhio d'aquila in esorcismo ventriloquiale. Poi rigido col piede sinistro in avanti fa un rapido cenno convenzionale con dita imperative e fa il segno del gran maestro, lasciando cadere il braccio destro di sulla spalla sinistra.) Va', va', va', ti esorcizzo, chiunque tu sia!

(Una tosse maschile e dei passi si sentono affievolire nella nebbia all'esterno. I
lineamenti di Bloom si distendono. Si infila una mano nel panciotto, posando
tranquillamente. Zoe gli offre la cioccolata.)

BLOOM!

(Solennemente.) Grazie.

ZOE

Fa' come ti dicono. Avanti.!

(Si sente un solido battere di tacchi per le scale.)

BLOOM

(Prende la cioccolata.) Afrodisiaca? Erba amara e menta. Ma l'ho comprata. La vaniglia calma i nervi, oppure? Mnemo. Luce confusa confonde la memoria. Il rosso ha un certo influsso sul lupus. I colori influiscono sul carattere delle donne se mai l'hanno. Questo nero mi rattrista. Mangia e godi perché domani. (Mangia.) Eha effetto anche sul gusto, il lilla. Ma è parecchio che non. Sembra nuovo. Afro. Quel prete. Bisogna arrivarci. Meglio tardi che mai. Provare i tartufi da Andrews.

(Si apre la porta. Entra Bella Cohen, l'imponente madama. Indossa un
trequarti avorio con un vivagno di nappine lungo l'orlo, e si fa vento con un
ventaglio di corno nero come Minnie Hauck nella Carmen. Alla mano sinistra
ha una fede e un altro anello. Gli occhi abbondantemente dipinti a
carboncino. Baffetti incipienti. La faccia olivastra è pesante e un tantino 
sudaticcia, il naso è grosso con narici ritoccate in arancione. Ha due grossi 
orecchini a pendente di berillo.)

BELLA

Parola mia! Son tutta sciolta in brodo!

         (Dà un'occhiata alle coppie intorno a sé. Poi i suoi occhi si posano su
         Bloom con insistente durezza. Il grande ventaglio le spazza l'aria contro il 
         colloviso surriscaldato e le rotondità. Gli occhi di falco mandano lampi.)


IL VENTAGLIO


(Svolazzando velocemente, poi più lentamente.) Sposato, vedo.

BLOOM

Sì. In parte, ho smarrito...

IL VENTAGLIO

(Semiaperto, poi chiudendosi.) E la padrona fa da padrone. Governo di gonnelle.

BLOOM

(Abbassa gli occhi con un sorriso timido.) È così.

IL VENTAGLIO

(Chiuso del tutto, si appoggia all'orecchino sinistro.) Mi hai dimenticato?

BLOOM

Ni. Sò.

IL VENTAGLIO

(Chiuso e appoggiato all'anca.) Son io era lei che avevi sognato? Era poi lei te noi che poi hai conosciuto? Sono io tutti loro e lo stesso ora noi?

(Bella s'avvicina, dandogli dei colpetti col ventaglio.)


BLOOM


(Trasalendo.) Creatura possente. Negli occhi miei legger tu puoi il sopore che delle donne intenerisce il core.


IL VENTAGLIO


(Con dei colpetti.) Ci siamo trovati. Tu sei mio. È il destino.

BLOOM

(Soggiogato.) Femmina esuberante. Infinitamente io bramo il tuo dominio. Sono esausto, abbandonato, non più giovane. Sono, per così dire, come una lettera non impostata con l'affrancatura della soprattassa, davanti alla cassetta dell'ultima levata dell'ufficio centrale delle poste e telegrafi della vita umana. La porta e la finestra aperte ad angolo retto provocano un riscontro di trentadue piedi al secondo in base alla legge di gravità. Ho avvertito in questo istante uno spasimo di sciatica al muscolo gluteale sinistro. Male di famiglia. Il povero babbo, che era vedovo, era come un barometro quanto a questo. Credeva nel calore animale. Aveva il panciotto d'inverno foderato di pelle di gatto. Alla fine dei suoi giorni, memore di re David e della Sulamita, divideva il suo letto con Athos, fedele anche dopo morto. La bava del cane, come lei probabilmente... (Trasalisce.) Ah!

RICHIE GOULDING

(Gravato di borsa, oltrepassa la soglia.) Piffero di montagna. Il più conveniente di Dub. Mangiare da principi. Fegato e rognoni. 

IL VENTAGLIO

(Con dei colpetti.) Tutto finisce. Sii mio. Ora.

BLOOM

(Indeciso.) Proprio ora? Non mi dovevo separare dal mio talismano. La pioggia, il rimanere esposti all'aria rugiadosa della notte in riva al mare, un peccatuccio alla mia età. Ogni fenomeno ha una causa naturale.

IL VENTAGLIO

(Punta lentamente verso il pavimento.) Lo puoi fare.

BLOOM

(Guarda in giù e scorge la stringa sciolta di lei.) Ci stanno guardando.

IL VENTAGLIO

(Punta in giù rapidamente.) Devi.

BLOOM

(Con desiderio, con riluttanza.) So fare un vero nodo da marinaio. Imparato quando facevo il mio apprendistato di spedizioniere postale da Kellett. Ci ho fatto la mano. Un nodo ti dice tutto. Permetta. Per cortesia. Mi sono già inginocchiato una volta oggi. Ah!!

(Bella alza un tantino la gonna e, assicurandosi l'equilibrio, posa sull'orlo 
d'una sedia una grossa zampa e un cosciotto foderato di calza di seta e 
scarpino di cuoio. Bloom, a gambe rigide, piuttosto anziano, si curva sulla 
zampa e con dita gentili finisce di sciogliere e riannoda la stringa.)


BLOOM

(Mormora amorosamente.) Fare il commesso nel negozio di calzature di Manfield è stato il mio sogno di gioventù, le deliziose ebbrezze dell'aghetto per le stringhe, allacciare da sinistra a destra e da destra a sinistra fino al ginocchio gli eleganti stivaletti di camoscio foderati di raso, così incredibilmente impossibilmente piccoli, delle belle signore di Clyde Road. E poi quel manichino di cera Raymonde che andavo a vedere tutti i giorni per ammirare le calze fini come ragnatele e l'alluce a stelo di rabarbaro, come s'usa a Parigi.  

LA ZAMPA

Odora un po' la mia pelle di becco calda. Senti che razza di peso.

BLOOM

(Incrociando la stringa.) Troppo stretta?

LA ZAMPA

Se fai pasticci, mascherina, ti do un calcio dove m'intendo io.


BLOOM

Attenzione a non sbagliare occhiello come quella sera del ballo di beneficenza. Mena gramo. Dentro l'altro buco del suo... la persona che ha nominato. Quella sera incontrò... Eccoci!!

(Annoda la stringa. Bella rimette il piede in terra. Bloom alza la testa. Il viso
pesante e i suoi occhi lo colpiscono in piena fronte. Gli occhi di Bloom si
velano, si incavano in occhiaie e borse profonde, il naso gli si ispessisce.)


BLOOM


(Borbotta.) In attesa di ulteriori ordinazioni noi restiamo, signori...

BELLO

 (Con duro sguardo da basilisco e voce baritonale.) Cane ignobile!

BLOOM

(Infatuato.) Mia imperatrice.

BELLO

(Pesanti gotebraciole che si afflosciano.) Adoratore del deretano adulterino.

BLOOM

(Lamentosamente.) Immensità!

BELLO

Divoratore di sterco!

BLOOM

(Con le giunture semiflesse.) Magmagnificenza.

BELLO

A terra! (Le dà un colpo di ventaglio sulla spalla.) Chinati coi piedi in avanti! Un passo indietro col piede sinistro. Tu caschi. Stai per cascare. Giù sulle mani!

BLOOM

(Gli occhi alzati in segno d'ammirazione, stanno per chiudersi, abbaia.) Tartufi!

(Con un grido lacerante da epilettica cade su quattro zampe, grugnendo,
stronfiando, grattando ai piedi di lui, poi si mette a giacere, facendo finta
d'essere morta con occhi sprangati, palpebre tremanti, curva a terra
nell'atteggiamento del padrone riverito.)

BELLO

(I capelli alla maschietta, le branchie violacee, cerchietti di folta peluria attorno alla bocca ben rasata, mollettiere da montanaro, giacca verde con bottoni d'argento, camicia sportiva e cappello da alpino con penna di gallo cedrone, le mani affondate nelle tasche dei calzoncini, le mette il piede sul collo e glielo calca sopra.) Sgabello! Prova tutto il mio peso. Inchinati, vile schiava, davanti al trono dei tacchi gloriosi del tuo signore e despota, che brillano nella loro altera erezione.

BLOOM

(Magata, bela.) Prometto di non disobbedire mai.

BELLO

(Ride forte.) San Melafumo! Non ti sogni neanche quel che ti aspetta. Sono io quello che ti regolerà i conti e ti sistemerà a dovere! Pagherò da bere se non ce la fo a cacciarti gli uzzoli di dosso, amico bello. Alza la cresta, se hai coraggio. Se vuoi farlo, trema in attesa della medicina del tacco che ti sarà inflitta, in maglietta e mutandine. 


         (Bloom striscia sotto il sofà e sbircia di tra le frange.)
      
ZOE

(Spiegando la combinazione per ripararla.) Qui non c'è.

BLOOM

(Chiudendo gli occhi.) Qui non c'è.

FLORRY

(Nascondendola con la veste.) Non l'ha fatto apposta, Mr Bello. Starà buona, signore.

KITTY

Non siate troppo duro con lei, Mr Bello. Non lo farete, vero, signor-signora?

BELLO

(Mellifluo.) Vieni, paperina mia, voglio dirti una parolina, amore, solo perché tu ti corregga. Due paroline col cuore in mano, cuoricino mio. (Bloom mette fuori timidamente la testa.) Ecco, ora sì che è una brava bambina. (Bello le abbranca violentemente i capelli e la trascina fuori.) Voglio solo correggerti per il tuo bene in quel posticino dove c'è del morbido. Come sta quel cuscinetto tenero? Oh, farò piano piano, bella di mamma. Comincia a prepararti.

BLOOM

(Venendo meno.) Non mi strappare...

BELLO

(Selvaggiamente.) L'anello nel naso, le tenaglie, le verghe, l'uncino, lo knut, te li farò baciar tutti a suon di flauti come toccò alla schiava nubiana del tempo antico. Stavolta ci sei cascata in pieno! Ti dovrai rammentare di me vita natural durante. (Le vene della fronte gonfie, il viso congestionato.) Mi metterò a sedere tutte le mattine sulla tua sellasofà dopo una colazione numero uno di fette di lardo Matterson ben fritte e una bottiglia di birra Guinness. (Rutta.) E succhierò il mio sigaro numero uno da agente di borsa leggendo la Gazzetta dell'Alimentarista. Ed è anche probabile che ti faccia macellare e schidionare nelle mie stalle per papparmi una fetta di te con un pezzetto di cotenna ben rosolata appena uscita dal forno e irrorata di burro come un porcellino di latte con riso e limone o salsa di ribes. Ti dorrà. (Le torce un braccio. Bloom stride, rivoltandosi sulla schiena.)

BLOOM
Non essere cattiva, tata! No no!

BELLO
(Torcendo.) Un'altra volta!

BLOOM

(Urla.) È un inferno! Mi sento straziare tutti i nervi a uno a uno!

BELLO

(Grida.) Bene, per bacco bacchino baccone! È la più bella notizia che sento da sei settimane a questa parte. Su, non mi far perdere tempo, accidenti a te! (Le dà un ceffone.)

BLOOM

(Piagnucola.) Lei mi vuol picchiare. Lo dirò a...

BELLO

Tenetelo giù, ragazze, che gli voglio montare addosso.

ZOE

Sì. Andarci a spasso sopra! Anch'io.

FLORRY

Anch'io allora. Non essere ingorda.

KITTY

No, io. Prestatelo un po' anche a me!

(Appare alla porta la cuoca del bordello, Mrs Keogh, rugosa, grigiobarbuta,
col grembiulino bisunto, calzini da uomo grigi e verdi, e scarponi, infarinata,
un mattarello con dei pezzetti di pasta cruda ancora attaccati brandito dalla
mano e dal rosso braccio ignudo.)

MRS KEOGH

(Ferocemente.) Posso far qualcosa anch'io?

(Tengono Bloom ben fermo.)
                           

BELLO

(Si accoccola con un grugnito sul viso di Bloom rivolto in su, emettendo fumo di sigaro, accarezzandosi una grossa gamba.) Vedo che Keating Clay è stato eletto vicedirettore del Manicomio di Richmond e a proposito le azioni privilegiate di Guinness sono a sedici e tre quarti. Cretino io che non ho comprato quel blocco che mi dicevano Craig e Gardner. È la solita fortuna infernale che ho io, maledizione. E quel fottutissimo outsider Buttavia a venti contro uno. (Spegne rabbiosamente il sigaro contro un orecchio di Bloom.) Dov'è quel maledetto fottutissimo portacenenere?

BLOOM

(Pungolato, chiappisoffocato.) Oh! Oh! Mostri! Crudele!

BELLO

Ne puoi chiedere dell'altro ogni dieci minuti. Implora. Prega come non hai mai fatto in vita tua. (Gli squadra sotto il naso le fiche e un sigaro immondo.) Ecco, bacia. Tutt'e due. Bacia. (Si mette a cavallo e, stringendo le ginocchia da cavallerizzo, urla con voce aspra.) Eh op! Trotta trotta cavallino perché Banbury è vicino. Lo monterò per il gran premio Eclipse. (Si china da una parte e strizza brutalmente i testicoli della sua cavalcatura, urlando.) Olà! Un bel salto e via! Ti medicherò io come si deve. (Monta il cavallino, saltandogli in, in sella.) La signora va al passo al passo e il cocchiere al trotto al trotto e il signore al galoppo al galoppo al galoppo al galoppo.

 FLORRY

(Tira la manica di Bello.) Lascia salire me ora. Ne hai avuto abbastanza. Io l'avevo chiesto per prima.

ZOE

(Tirando la manica di Florry.) Ora a me, ora a me. Non te lo sei ancora finito, mignatta?
 
BLOOM

(Soffocando.) Posso più.

BELLO

No, ancora no. Aspettate. (Trattiene il respiro.) Maledizione. Attenti. Il tappo sta per saltar via. (Si stappa il didietro, poi, stravolgendo i lineamenti, scorreggia clamorosamente.) O pigliala! (Si ritappa.) Si, per Giove, sedici e tre quarti.

BLOOM

 (Imperlandosi tutto di sudore.) Non uomo. (Annusa.) Donna.
 
BELLO

(Si rialza in piedi.) Basta col caldo e freddo. Quello che desideravi si è avverato. D'ora in poi sei svirilizzato e mio per davvero, una creatura soggiogata. E ora la tua veste di punizione. Ti priverai dei tuoi indumenti maschili, capito bene, Ruby Cohen? e ti infilerai di sulla testa e le spalle la seta cangiante sontuosamente frusciante. E alla svelta anche.

BLOOM

(Si rattrappisce.) Seta, ha detto la padrona! Grinzosa! Raschiosa! Devo toccarla con la punta delle unghie?

BELLO

(Indica le sue puttane.) Come sono ora loro, sarai anche tu, imparruccata, con la permanente, tutta profumata, cosparsa di polvere di riso, con le ascelle depilate. Ti prenderemo le misure a pelle nuda. Ti stringeremo senza misericordia dentro busti di morbido traliccio con stecche di balena fino al bacino diamantato, estremo confine, mentre le tue forme, più abbondanti di prima, saranno confinate nella gabbia di vesti strette, graziose sottovesti del peso di due once e frangine e cosucce che porteranno, naturalmente, lo stemma della casa, nuove creazioni di adorabile lingerie per Alice e un bel profumo per Alice. Alice avrà anche il suo tiratira. Martha e Mary avran dapprima un po' freddo in sì delicati rivestimenti di cosce, ma la leggerezza della trina arricciata attorno alle ginocchia nude ti ricorderà...

BLOOM

(Graziosa soubrette dalle gote dipinte, capelli color senape e grandi mani e naso da uomo, dalla bocca ghignante.) Mi son provata le cose di lei due volte sole, a Holles street per far due risate. Quando le acque eran basse le ho lavate da me per risparmiare i soldi della lavandaia. Mi sono rivoltata le camicie. Era solo per economia.

BELLO

(Sogghigna.) Lavorucci per far contenta mammà, eh? E ti sei pavoneggiata davanti allo specchio con il domino addosso e le tendine abbassate, con le cosce a nudo e le tettine da caprone in varie pose di resa incondizionata, eh? Oh! oh! C'è da ridere! Quella sottoveste nera di seconda mano e quella combinazione con le mutandine corte che si erano aperte alle cuciture l'ultima volta che Mrs Miriam Dandrade si fece violentare, e te le ha vendute lei all'hotel Shelbourne, no?

BLOOM

Miriam. Nero. Demimondaine.

BELLO

(Sghignazza.) Cristo Onnipossente questa sì che è bella! Eri davvero una bella Miriam quando ti tagliasti i peli della porta di servizio e te ne stavi poi, facendo finta d'essere svenuta, sul letto con quella roba addosso, nei panni di Mrs Dandrade in procinto d'essere violentata dal tenente Smythe-Smythe, da Mr Philip Augustus Blockwell, deputato al Parlamento, dal signor Laci Daremo, il robusto tenore, da Bert dagli occhi azzurri, ragazzo dell'ascensore, da Henry Fleury noto per la coppa Gordon Bennett, da Sheridan, il creso mulatto, vogatore numero otto della squadra della vecchia Trinity, da Ponto, il suo meraviglioso terranova e da Bobs, duchessa madre di  Manorhamilton. (Sghignazza ancora.) Cristo, non c'è di che far ridere un gatto siamese?

BLOOM

(Con un tremito nervoso delle mani e dei lineamenti.) È stato Gerald a convertirmi al culto del busto quando facevo una parte di donna nel dramma Vice Versa alle scuole superiori. Fu il caro Gerald. Aveva preso quel vizio a forza di guardare il busto della sorella. Ora il carissimo Gerald usa un belletto color rosa e si indora le palpebre. Il culto del bello.

BELLO

(Con gioia perversa.) Bello! Facci respirare un momento! E quando prendevi posto a sedere con cautela donnesca, alzando i volant ondulati, sul trono lucido per l'uso.
 
BLOOM

Scienza. Mettere a confronto i diversi piaceri che si possono provare. (Seriamente.) E poi è davvero meglio come posizione... m'è capitato spesso di bagnare...

BELLO 

(Severamente.) Niente insubordinazioni. C'è la segatura là nell'angolo se hai bisogno. Ti ho dato istruzioni rigorose, no? Falla in piedi, signorino! Ti insegnerò io a comportarti da gingiluomo! Se ne trovo traccia sulle pezze. Ah! Per tutti i diavoli ti farò rigar dritto io. I peccati della tua vita passata si ergono contro di te. Molti. Centinaia.


I PECCATI DELLA VITA PASSATA

(In una confusione di voci.) Ha sperimentato una forma di matrimonio clandestino con almeno una donna all'ombra della Chiesa Nera. Ha telefonato mentalmente messaggi irripetibili a Miss Dunn a un indirizzo di D'Olier street mentre si presentava indecentemente davanti all'apparecchio nella cabina telefonica. Con parole e con fatti ha incoraggiato francamente una sgualdrina notturna a deporre materia fecale e di altro genere in una dipendenza inadatta all'uopo, annessa a locali disabitati. In cinque luoghi pubblici ha scritto a lapis messaggi in cui offriva la compagna di coniugio a ogni maschio ben fornito del suo. E non si è forse trattenuto per varie notti presso la fabbrica di vetriolo dall'odore ripugnante in vicinanza di coppie amorose amoreggianti per vedere se e cosa e quanto poteva? E non è forse stato a letto, brutto sudicio maiale, a mangiarsi con gli occhi un nauseabondo frammento di carta igienica usata e usata bene mandatogli in dono da una sozza prostituta stimolata da una focaccina allo zenzero e da un vaglia?
   
BELLO

(Con un fischio acutissimo.) Sentiamo! Qual è l'oscenità più rivoltante di tutta la tua criminosa carriera? Tocca il fondo del truogolo. Vomita tutto fuori. Sii sincero almeno una volta.

(Volti inumani muti d'espressione si affollano attorno, ghignanti, svanenti,
cicalanti, Booloohoom, Poldy Kock, stringhe a un penny, strega di Cassidy,
giovanotto cieco, Larry Rinoceronte, la ragazza, la donna, la puttana, l'altra
la, vicolo il.)


BLOOM

Non me lo chieda. Il nostro giuramento reciproco. Pleasants street. Non pensavo se non la metà di... Giuro su quel che ho di più sacro...


BELLO

(Perentoriamente.) Rispondi. Ripugnante miserabile! Insisto nel voler sapere. Raccontami qualcosa che mi diverta, qualcosa di sporco o una bella storia di fantasmi o un verso di poesia, svelto, svelto, svelto! Dove? Come? A che ora? Con quante? Ti do appena tre secondi. Uno! Due! Tr...!


BLOOM

(Docile, gorgoglia.) Io riririnasocamusai in riririripugnante...


BELLO

(Imperiosamente.) Ma vattene, bestia fetente! Tieni la bocca chiusa! Parla solo quando sei interrogato.


BLOOM

(S'inchina.) Padrone! Padrona! Domatore d'uomini!!

(Alza le braccia. Le cadono i braccialetti.)

BELLO

(Satiricamente.) Di giorno metterai a bagno e sbatterai la nostra biancheria maleolente anche quando noi signore non stiamo bene, e ripulirai le nostre latrine col vestito tirato su e un cencio legato alla coda. Non sarà una bella cosa? (Le mette al dito un anello con rubino.) Eccoci! Con quest'anello di te prendo possesso. Di', grazie, padrona!


BLOOM

Grazie, padrona.

 BELLO

Rifarai i letti, mi preparerai il bagno, vuoterai i pitali delle varie camere, incluso quello di Mrs Keogh, la cuoca, color arancione. Sì, e poi li sciacquerai bene tutti e sette, bada, sennò te la dovrai sorbire come dello spumante. Bertela calda bollente. Op! Bisogna che tu sia sempre zelante sennò ti farò delle belle prediche sui tuoi misfatti, Miss Ruby, e ti sculaccerò di santa ragione a culino nudo con le spazzole. Imparerai a capire quanto tu abbia errato nella tua condotta. La notte le tue mani aulenti di crema e adorne di braccialetti porteranno guanti con quarantatré bottoni e spruzzati di talco e con le punte squisitamente profumate. Per simili favori i cavalieri del bel tempo antiquo misero a repentaglio la vita. (Ridacchia.) I miei ragazzi saranno ammaliati a vederti così signorile, il colonnello, soprattutto, quando verranno qui la notte prima di sposarsi a coccolarsi la mia nuova attrazione dai tacchi dorati. Prima ti farò uno spregio, io stesso. Un tale dell'ippodromo che conosco, si chiama Charles Alberta Marsh (son stato proprio ora a letto con lui e con un altro signore dell'ufficio del Registro) sta cercando una ragazza tuttofare da assumere subito. Gonfia il petto. Sorridi. Giù le spalle. C'è qualcuno che fa un'offerta? (La indica col dito.) Per questo articolo ammaestrato dal proprietario, addestrato ad andare a prender roba e riportarla, col panierino in bocca. (Si denuda un braccio e lo sprofonda fino al gomito nella vulva di Bloom.) Ce n'è di spazio, da affondarci dentro quanto si vuole! Come, ragazzi? Vi si è rizzato? (Dà una punzonata sul viso di un offerente.) Qua, pulisci il ponte e struscia dappertutto!

UN OFFERENTE

Un fiorino!

(Il banditore di Dillon scuote il campanello.)

IL BANDITORE

Barang!

UNA VOCE

Uno scellino e otto pence di troppo.

CHARLES ALBERTA MARSH

Dev'essere vergine. Fiato dolce. Pulita.

 BELLO

(Batte colpi secchi col martelletto.) Due scellini. Ultimo prezzo e niente caro coi prezzi che corrono. Quattordici mani d'altezza. Toccare con mano e verificare la qualità. Maneggiatelo. Questa pelle vellutata, questi muscoli soffici, questa carne tenera. Oh se avessi qui il mio punzone d'oro! E poi si munge bene. Tre galloni al giorno di latte fresco. Un animale da riproduzione di prima qualità, tenuto a far le uova entro un'ora. Il primato di produzione di latte intero del suo ascendente fu di mille galloni in quaranta settimane. Ehiii, tesoro mio! Su fai la brava. Ehiii! (Stampiglia il suo marchio C sulla groppa di Bloom.) Ecco! Cohen garantito! Chi offre più di due scellini, signori?

UN UOMO DAL VOLTO SCURO

(Con accento falsificato.) Zento lire sterline.

VOCI


BELLO

(Allegramente.) Bene. Avanti tutti. L'esigua gonnella audacemente corta e tirata su fino al ginocchio a mostrare un lembo di mutandina bianca è un'arma potente, e poi ci sono le calze trasparenti, con giarrettiere verde smeraldo e una lunga cucitura diritta che sale al di sopra del ginocchio, che sono un richiamo per i migliori istinti di un uomo di mondo blasé. Impara a camminare con passo leggero e manierato su tacchi Luigi XV, alti quattro pollici, l'inchino greco con groppa provocante, le cosce fluescenti, i ginocchi che si baciano modestamente. Esercita tutta la forza del tuo fascino su di loro. Compiaci i loro vizii gomorreani.

BLOOM

(Si nasconde sotto l'ascella il viso imporporato e frigna col ditino in bocca.) Oh, so bene dove vuole andare a finire con questo discorso.

BELLO

A cos'altro puoi servire, creatura impotente che non sei altro? (Si china, e scrutando spunzona brutalmente col ventaglio le pieghe grasse delle anche di Bloom.) Su! Su! Gatto senza coda! Cosa c'è qui? Dov'è andato a finire l'arnese riccioluto, te l'han forse mozzato, mammolino? Canta, passerotto, canta. È mencio come quello di un ragazzino di sei anni che fa la pipì dietro alla carrozzina. Compra una secchia o vendi la pompa. (Ad alta voce.) Sei capace di far vedere d'essere uomo?

BLOOM

 Eccles street...

BELLO

(Sarcasticamente.) Non vorrei urtare la tua suscettibilità per tutto l'oro del mondo, ma laggiù c'è un uomo in gamba che fa il galletto. È cambiata la canzone, mio bel giovanottino! È un uomo dei campi cresciuto a brado. Buon per te, giuggiolone, se tu avessi quell'arnese tutto nodi e bozzoli e porri. Ha messo il catenaccio, puoi star tranquillo! Piede contro piede, ginocchio contro ginocchio, pancia contro pancia, capezzoli contro il petto! Non è un eunuco, vai. Gli spunta dietro un ciuffo di peli rossi come un cespo di ginestre! Aspetta i nove mesi, ragazzo mio! Perdindirindina, le scalcia e le tossisce di già su e giù per la pancia. Ti ci arrabbi, vero? Ti brucia, eh? (Sputa in segno di disprezzo.) Sputacchiera!

BLOOM

Mi hanno trattato in modo indecente, io... Informerò la polizia. Cento sterline. Inqualificabile. Io...

BELLO

Se tu potessi, ma non puoi, pulcino bagnato. Ci vuol altro che queste quattro gocce ci vuole un risciacquone.

BLOOM

È da impazzire! Moll! Io ho dimenticato! Perdonami! Moll!... Noi... Ancora...

BELLO

(Spietato.) No, Leopold Bloom, tutto è cambiato per volontà di donna da quando hai dormito orizzontale nella Valle del Sonno la tua notte di vent'anni. Torna e guarda. 


(La vecchia Valle del Sonno chiama fra le colline.)


LA VALLE DEL SONNO

Rip van Winkle! Rip van Winkle!

BLOOM

(Con i mocassini a brandelli e uno schioppo arrugginito, in punta di piedi, procedendo a tastoni, il volto stranito ossuto barbuto sbirciante attraverso i vetri piombati, urla forte.) La vedo! È lei! La prima sera da Mat Dillon! Ma quel vestito, quello verde! E i capelli sono tinti d'oro e lui...

BELLO

(Ride beffardo.) Quella è tua figlia, nottolone, con uno studente di Mullingar. 


(Milly Bloom, capelli biondi, vestito verde, sandali fini, scialle azzurro che il vento glielo fa proprio girare si strappa dalle braccia dell'innamorato e chiama, i giovani occhi spalancati dalla meraviglia.)

MILLY

Ma no! È il Papalino! Ma, Papalino, come sei diventato vecchio!

BELLO

Cambiato, eh? La nostra scansia, la nostra scrivania dove non si scriveva mai, la poltrona di zia Hegarty, le nostre classiche ristampe dei maestri d'un tempo. Un uomo e i suoi amici ci stanno come ragni nel buco. Il riposo del Cuculo! E perché no? Quante donne hai avuto, di'? Andandogli dietro per le strade buie, piedi piatti, a eccitarle coi tuoi grugniti soffocati, eh, prostituto che non sei altro? Spose immacolate coi pacchi delle spese. Dietro-front. Pane per i tuoi denti, signor sdentato.

BLOOM

Loro... Io...

BELLO

(Tagliente.) Si vedranno le impronte dei loro pacchi sul tappeto di falso Bruxelles che hai comprato all'asta di Wren. Nelle loro cavalcate con la puledra Moll per cercarle il pulcione nelle mutande, mutileranno la statuetta che ti eri portato a casa sotto la pioggia per il tuo amore dell'arte per l'arte. Violeranno i segreti del tuo cassetto di fondo. Strapperanno le pagine del tuo trattato di astronomia per accenderci le pipe. E sputeranno sul tuo parafuoco d'ottone da dieci scellini comprato da Hampton Leedom.
BLOOM

Dieci scelli scellini e sei. Un'azione da farabutti. Lasciami andare. Tornerò. Dimostrerò...

UNA VOCE

Giura! 


(Bloom stringe i pugni e avanza strisciando con un coltellaccio tra i denti.)

 BELLO 

Ospite pagante o mantenuto? Troppo tardi. Ti sei rifatto il letto di seconda scelta e gli altri ci si vanno a stendere dentro. Il tuo epitaffio è scritto. Sei completamente a terra e non te lo scordare, amico bello.

BLOOM

Giustizia! Tutta l'Irlanda contro una sola persona! Non c'è nessuno che ...? (Si morde il pollice.)

BELLO

Muori dannato se hai il minimo senso di pudore o di decoro. Ho in serbo per te del vino vecchio che ti farà far di corsa una gita all'inferno andata e ritorno. Fa' testamento e lascia a noi quei quattro soldi che hai. Se non ne hai bada bene di procurarteli, sgraffignarli, rubarli! Ti seppelliremo nel cesso esterno dove marcirai insieme con il vecchio Cuck Cohen, mio nipotastro e coniuge, fottuto vecchio procuratore, sodomita e gottoso, con quel collo torto, e i miei altri dieci o undici mariti, non mi ricordo neanche più come si chiamano i disgraziati, tutti asfissiati nello stesso pozzo nero. (Scoppia in un'alta risata catarrosa.) Ti daremo del concime, Mr Flower! (Pigola schernendo.) Ciao, ciao, Poldy! Ciao, ciao, Papalino!

BLOOM

(Si stringe la testa fra le mani.) La mia forza di volontà! La memoria ! Ho peccato! Ho soff... (Piange illacrimevolmente.)

BELLO

(Ghigna.) Piagnucolone! Lacrime di coccodrillo! 


(Bloom, affranto, impenetrabilmente velato per il sacrifizio, singhiozza, faccia a terra. Si sente la campana dei morti. Le figure nerovelate dei circoncisi, vestite di sacco e coperte di cenere, sono ferme davanti al muro del pianto. M. Shulomowitz, Joseph Goldwater, Moses Herzog, Harris Rosenberg, M. Moisel, J. Citron, Minnie Watchman, P. Mastiansky, il reverendo Leopold Abramovitz, chazen. Con un dondolio continuo delle braccia piangono nel pneuma su Bloom l'apostata.)

I CIRCONCISI

(Salmodiando con voce cupa e gutturale nel gettargli addosso frutti del mar morto, non fiori.) Shema Israel Adonai Elohenu Adonai Echad.

VOCI

(Sospirose.) Così se n'è andato. Ah sì. Sì, davvero. Bloom? Mai sentito nominare. No? tipo curioso. Ecco la vedova. Quella è? Ah, sì.


(Dalla pira del sati si leva la fiamma del legno resinoso. Il pesante manto funebre di fumo

d'incenso la copre tutta e poi si dissolve. Fuori della cornice di quercia una ninfa dai 
capelli sciolti, leggermente vestita di colori artistici color tè infuso, scende dalla grotta e
passando sotto le arcate dei tassi che mescolano le loro braccia, incombe su Bloom.)

I TASSI

(Col sussurro del loro fogliame.) Sorella. Nostra sorella. Sccc.

LA NIFA

(Piano.) Mortale! (Gentilmente.) Inver pianger non dei.

 BLOOM

(Striscia avanti gelatinosamente sotto i rami, striato di sole, con dignità.) Questa posizione. Lo sapevo che si aspettava questo da me. Forza dell'abitudine.

 LA NINFA

Mortale! Mi hai trovato in cattiva compagnia, ballerinette, gaudenti da strapazzo, pugili, generali popolari, immorali attori di pantomima in maglietta color carne e ballerine di shimmy un po' allegre, La Aurora e Karini, sketch musicale, il successo del secolo. Ero nascosta fra fogli di carta rosa da quattro soldi che puzzavano di olio di rocca. Ero circondata dalle oscenità stantie dei frequentatori di club, dai racconti che turbano i giovani tenerelli, dalla pubblicità di trasparenti, di dadi truccati e di seni falsi, articoli speciali e perché si porta il cinto con dichiarazione di un signore ernioso. Consigli utili alle coppie.

BLOOM

(Solleva la testa di tartaruga verso il grembo di lei.) Ci siamo già conosciuti prima. Su un'altra stella.

LA NINFA

(Tristemente.) Articoli di gomma. Non si strappano marca preferita dall'aristocrazia. Busti per uomini. Guariscono dalle convulsioni o si restituisce il denaro. Dichiarazioni non richieste per il meraviglioso pettogeno del professor Waldmann. Il mio petto s'è sviluppato di quattro pollici in tre settimane, riferisce Mrs Gus Rublin con foto.

BLOOM


Vuoi dire Photo Bits?

LA NINFA

Certo. Mi hai portata via, incorniciata in quercia e orpello, mi hai messo sopra il tuo matrimoniale giaciglio. Non visto, in un crepuscolo estivo, mi hai baciato in quattro posti diversi. E con amorosa matita mi hai ombreggiato gli occhi, il petto e le pudende.

BLOOM

(Le bacia umilmente i lunghi capelli.) Le tue curve classiche, bella immortale, ero felice di guardarti, di lodarti, o cosa di bellezza, quasi direi di pregarti.

LA NINFA

Nelle notti buie ho udito la tua lode.

BLOOM

(Concitato.) Sì, sì. Vuoi dire che io... Il sonno mette in luce i lati peggiori di ognuno, eccettuati forse i bambini. So benissimo di essere caduto dal letto o piuttosto mi hanno spinto. Si dice che il ferrochina fa smettere di russare. Per il resto c'è quell'invenzione inglese, sulla quale ho ricevuto un opuscolo giorni fa, con l'indirizzo sbagliato. Pretende di procurare uno scappamento senza rumore e inodoro. (Sospira.) È stato sempre così. Fragilità, il tuo nome è matrimonio.

LA NINFA

(Le dita sulle orecchie.) E le parole, poi. Non ci sono nel mio dizionario.

 BLOOM

Le hai capite?
I TASSI

Scccc. 

LA NINFA

(Si copre il viso con le mani.) Cosa non ho visto in quella camera? Cosa dovranno seguitare a vedere i miei occhi?

BLOOM

(Scusandosi.) Lo so. Biancheria intima sporca, voltata con cura dalla parte sbagliata. Gli anelli sono sciolti. Da Gibilterra, via lungo mare molto tempo fa!

LA NINFA

(China il capo.) Peggio! Peggio!

BLOOM

(Riflette con precauzione.) Quella commoda antiquata. Non reggeva il suo peso. Era allora sulle centosessantatré libbre. Aumentò di nove libbre dopo aver smesso l'allattamento. Il legno era spaccato e mancava la colla. Eh? E quell'assurdo oggetto con la greca arancione con un solo manico. 


(Si sente il rumore d'una cascata, allegro scrosciare d'acqua.)

 LA CASCATA

          Pulafuca Pulafuca
          Pulafuca Pulafuca.

I TASSI

(Intrecciando i loro rami.) Ascolta. Mormora. Ha ragione, nostra sorella. Siamo cresciuti presso la cascata di Pulafuca. Prestammo ombra nei giorni languidi dell'estate.

JOHN WYSE NOLAN

(Sullo sfondo, in uniforme di guardia forestale nazionale irlandese, si leva il cappello piumato.) Lussureggiate! Prestate ombra nei giorni languidi, o voi alberi d'Irlanda!

I TASSI 

(Mormorando.) Chi venne a Pulafuca con la gita delle scuole superiori? Chi lasciò i compagni che andavano a caccia di noci, per cercare la nostra ombra?


BLOOM

(Spaurito.) Scuola superiore di Pula? Mnemo? Non in pieno possesso delle sue facoltà. Commozione cerebrale. Travolto da un vagone.


L'ECO

Imbroglione!


BLOOM

(Petto sporgente, spalle a bottiglia, imbottite, in un ibrido abito da adolescente, grigio e nero a righine, troppo stretto per lui, scarpe da tennis bianche, calze orlate coi risvolti, e un berretto rosso col distintivo della scuola.) Ero un adolescente, un ragazzo che cresce. Bastava poco allora, il ballonzolio di un carrozzino, gli odori misti del guardaroba e del gabinetto per signore, la folla stipata sugli scalini del vecchio Royal (perché a loro piacciono le strizzate, gli istinti del gregge, e il teatro, poi, coi suoi oscuri effluvi di sesso scatena il vizio.), perfino un catalogo di calze per signora. E poi il caldo. C'erano macchie solari quell'estate. Chiusura delle scuole. E il dolce al rum. Giorni alcionii. 


(I giorni alcionii, studentelli in maglietta sportiva azzurra e bianca e calzoncini, il sig.no Donald Turnbull, il sig.no Abraham Chatterton, il sig.no Owen Goldber, il sig.no Jack Meredith, il sig.no Percy Apjohn, si fermano in una radura in mezzo agli alberi e chiamano ad alta voce il sig.no Lepold Bloom.)

I GIORNI ALCIONII 


Ghiozzo! Rivivici un'altra volta! Urrà! (Applaudono.)

 
BLOOM

(Monellaccio, guanti pesanti, con la sciarpa di mammà, stordito dai colpi innocui delle palle di neve, si sforza di alzarsi.)Ancora! Mi sento come se ne avessi sedici! Che spasso! Andiamo a suonare tutti i campanelli di Montague street. (Applaude debolmente.) Urrà per la Scuola Media di Dublino!


L'ECO

Cretino!

I TASSI 

(Frusciando.) Ha ragione, nostra sorella. Mormorate. (Si sentono baci mormorare in tutto il bosco. Volti di amadriadi fanno capolino di tra i tronchi e fra le foglie e sbocciano violentemente in fiore.) Chi profanò la nostra ombra silente?


LA NINFA

(Ritrosamente, di tra le dita a ventaglio.) Là! All'aperto?


I TASSI

(Inchinandosi ondanti.) Sorella, sì. E sulla nostra vergine erbetta.


 LA CASCATA

          Pulafuca Pulafuca
          Fucafuca Fucafuca.



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